La discarica pensa a un “piano” in più

Al momento non c’è nulla di ufficiale: nessuna richiesta presentata “nero su bianco” in Comune, in Provincia e in Regione Lombardia. Secondo indiscrezioni, però, Ecoadda, la società che gestisce l’impianto rifiuti di Cavenago, avrebbe intenzione di “alzare” di qualche metro la discarica. A questo proposito, le ipotesi sarebbero diverse ma la più probabile potrebbe essere un innalzamento di 1-2 metri. Un intervento che permetterebbe di stoccare nuovi materiali. Quale tipo di materiali, non si sa, anche se dietro le quinte si vocifera terre da spazzamento strade o rifiuti ingombranti. Niente di ufficiale, come detto, anche se al Pirellone qualche contatto informale, solo a livello politico, c’è stato. E la voce sta circolando anche nel Lodigiano. Sul progetto c’è il massimo riserbo, Ecoadda infatti non si pronuncia sull’argomento e ammette solamente di non aver presentato nulla negli uffici di palazzo San Cristoforo. In via Fanfulla sottolineano che sulla questione non ci sono novità e che la giunta Foroni continua per la sua strada: il sito di Cavenago è destinato a esaurirsi entro il 2012, l’amministrazione ha infatti deciso da tempo di smaltire i rifiuti al di fuori del territorio, senza più autorizzare l’avvio di nuovi impianti.

La questione è destinata a far discutere, e non solo tra le mura di palazzo San Cristoforo. A sorvegliare tutto ciò che succede dentro e fuori l’impianto, infatti, c’è un comitato chiamato “Noampliamentodiscarica”: sostenuto da un gruppo di cittadini, è tornato in campo solo qualche tempo fa nel tentativo di chiarire la presenza di un laghetto che si è formato a Soltarico. Gli attivisti avevano proposto il parziale e temporaneo prosciugamento del laghetto, per cercare di capire insieme a Comune e a Ecoadda la sua origine. Allo stesso tempo avevano chiesto la realizzazione, da parte della società, dell’impianto biogas previsto dagli accordi istituzionali e il monitoraggio costante della discarica. A questo punto, è possibile che il comitato faccia sentire la sua voce anche sull’eventuale “innalzamento” del sito di Cavenago.

Ecoadda fa parte del gruppo Waste Italia, nato nel 2000 dall’acquisizione delle attività della statunitense Waste Management Inc. da parte di alcuni imprenditori italiani impegnati nel settore ambientale. Il gruppo, come segnalato sul sito web, raccoglie e seleziona circa 200mila tonnellate all’anno di rifiuti e smaltisce nelle proprie discariche più di 400mila tonnellate l’anno.

Il rapporto tra Ecoadda e Lodigiano non è sempre stato “rose e fiori”. All’inizio dell’anno dall’Arpa era partita una diffida per il mancato rispetto di alcuni parametri. A gennaio, inoltre, di fronte al licenziamento di due dipendenti - avvenuto dopo l’approvazione della delibera provinciale che chiudeva definitivamente la questione dell’ampliamento della discarica -, il presidente della Provincia Pietro Foroni aveva “tuonato” che non si sarebbe lasciato intimidire. La società aveva a sua volta spiegato che non si trattava affatto di una “rappresaglia”, eppure per affrontare il problema il consigliere Pdl Nicola Buonsante aveva convocato la Commissione antimafia.

Nel caso in cui Ecoadda dovesse presentare ufficialmente il nuovo progetto, sarà proprio la Provincia a doversene occupare.

Greta Boni

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