La “banda del flessibile” a Massalengo

Tagliata in due la cassaforte di un’abitazione nel centro del paese. Mistero sul furto in casa: la porte d’ingresso e le finestre non era state forzate

Sono entrati armati di flessibile e hanno rovistato in tutta casa, cantina compresa. Trovata la cassaforte, dietro uno specchio in camera da letto, l’hanno tagliata in due e si sono portati via tutto, oro e preziosi. Paura a Massalengo, in una villetta in centro paese, a due passi da piazza della Pace, su cui si affacciano il comune, l’auditorium comunale, un bar e una banca. Particolari non da poco, visto che l’ennesima razzia è andata in scena in pieno giorno, tra le 15 e le 18 di venerdì, orario in cui non la casa era deserta. A fare la triste scoperta, madre e figlia, che sono tornate a casa quasi contemporaneamente e si sono trovate davanti ad uno scenario di devastazione. Intatte le finestre e la porta d’ingresso, ancora non è chiaro come i ladri si siano introdotti nell’abitazione nel centro storico di Massalengo. All’interno, in tutti i locali della casa, regnava il caos, con oggetti buttati alla rinfusa, soprammobili e mobili danneggiati dalla furia di chi cercava ciò che di più prezioso e caro c’era in casa. «Per noi è stato un vero choc, io personalmente sono nata in questa casa e vedere violato un luogo così caro non è per niente semplice - spiega una delle vittime, che per sicurezza mantiene l’anonimato - : persino la cantina era a soqquadro, segno che si sono fermati in casa per diverso tempo e hanno fatto una ricerca accurata». Secondo le tracce lasciate, i malviventi avrebbe passato al setaccio tutti i quadri di casa, alla ricerca di una cavità o di una cassaforte; ricerca che, malauguratamente, ha avuto esito. A quel punto sarebbe entrato in scena il flessibile con cui i deliquenti si sono fatti strada nella corteccia di metallo e hanno avuto accesso così al bottino, ovvero tutto l’oro e i preziosi della famiglia. «Ci siamo resi conto che qualcosa non tornava già dall’esterno - racconta ancora la donna - : avevo chiuso tutte le tapparelle e al mio ritorno le ho trovato quasi tutte sollevate, tranne quella della stanza dove si trovava la cassaforte che invece era abbassata». Sparito anche un soprammobile d’argento, i soliti ignoti non hanno prestato attenzione a cellulari, computer e altri oggetti tecnologici, che sono rimasti in casa. Sono invece sparite delle pile, che forse i ladri hanno portato via per necessità. «La sera era buia e piovosa e nessuno si è accorto di niente - spiegano ancora dalla famiglia - : non avevamo l’allarme, forse perché ci siamo sempre sentiti sicuri al centro del paese. Evidentemente sbagliavamo, anche se ancora non abbiamo capito da dove possono essere entrati, mentre è abbastanza chiaro che per uscire abbiano comodamente utilizzato la porta di casa, che ovviamente avevo chiuso a chiave, ma che ho trovato aperta». E il furto in centro paese di venerdì non è l’unica irruzione registrata in settimana. Altri due tentativi sono stati segnalati a Massalengo, uno giovedì in via Grandi - con la famiglia che si è trovata le tapparelle forzate e alzate - e l’altro a Motta Vigana, nella zona di via Cavour. Episodi che fanno alzare la tensione e crescere la paura in paese. Ieri sera è stata anche avvistata dalle forze dell’ordine un’Audi sospetta, che già nei giorni scorsi era stata collegata a dei furti.

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