Italia 90, il Comune vince in giudizio

Italia 90 chiedeva il pagamento di fatture per oltre 77mila euro,

mercoledì è arrivata la sentenza del tribunale di Lodi:

«È stato dimostrato il comportamento lineare del municipio»

A quasi quattro anni dal “terremoto” istituzionale del settembre 2009, il caso Italia 90 tiene ancora banco nelle aule giudiziarie. Se il processo penale è tuttora in corso, per quanto riguarda il procedimento civile è arrivata nelle scorse ore una sentenza favorevole al Comune di Sant’Angelo, che si opponeva a un decreto ingiuntivo di oltre 77mila euro ottenuto da Italia 90, ditta siciliana di raccolta rifiuti con sede a Palermo e che aveva lavorato a Sant’Angelo a partire dal 2003.

La vicendaaffonda le radici nella richiesta, da parte di Italia 90, di una somma pari a 77.235 euro per servizi che, stando alla ditta siciliana, sarebbero stati svolti tra il 2005 e il 2008 a favore del Comune di Sant’Angelo e mai pagati. Per questo Italia 90 aveva ottenuto in sede giudiziaria nel 2010 un decreto ingiuntivo nei confronti di palazzo Delmati. Il Comune di Sant’Angelo si era opposto al decreto ingiuntivo del giudice e alle pretese economiche di Italia 90, sostenendo che i servizi per i quali la ditta siciliana chiedeva il pagamento non erano mai stati effettuati.

Soltantolo scorso mercoledì il tribunale di Lodi, sezione civile, ha emesso la sentenza di primo grado, accogliendo le istanze della difesa, rappresentata dall’avvocato Adriano Pilia di Milano, legale di fiducia del Comune di Sant’Angelo. In precedenza il giudice aveva sospeso in via provvisoria l’esecuzione del decreto; ora invece, pronunciandosi sul merito della controversia, ha assegnato il primo “round” a palazzo Delmati. Italia 90 tecnicamente ora potrà presentare ricorso e appellarsi al secondo grado di giudizio.

Il giudice ha disposto unicamente il pagamento di 1.062 euro per uno spazzamento stradale. Cifra che ora il Comune è chiamato a versare a Italia 90. Le spese giudiziarie delle parti sono state invece compensate.

Per opporsialle richieste di Italia 90 l’avvocato Pilia ha dovuto fare chiarezza nel molto materiale amministrativo del Comune di Sant’Angelo, operando con gli uffici guidati dal dirigente Giovanni Battista Scarioni. «La sentenza - ha commentato ieri il sindaco di Sant’Angelo, Domenico Crespi - mette in giusta luce il lavoro svolto dal nostro legale ed evidenza la linearità del nostro comportamento».

La sentenzarappresenta una buona notizia anche per i responsabili del bilancio comunale, che per il momento (siamo al primo grado di giudizio) vedono allontanarsi il rischio di dover pagare oltre 77mila euro. Rischio che in passato si era materializzato anche ad opera della società Meco di Trapani, che aveva chiesto al Comune di Sant’Angelo il pagamento di 99mila euro. Anche in quel caso, però, la tesi difensiva dell’avvocato Pilia aveva trovato accoglimento presso il giudice. Meco aveva gestito il servizio di raccolta rifiuti per il Comune di Sant’Angelo per pochi mesi, fino alla rinuncia e al successivo rientro in campo di Italia 90. Ma di questo si sta occupando la sezione penale del tribunale di Lodi.

Lorenzo Rinaldi

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