
Cronaca / Centro Lodigiano
Martedì 26 Aprile 2011
Il “regalo” di Pasqua degli ecofurbetti
Rifiuti a non finire lungo l’Adda tra Lodi, Boffalora e Montanaso
Qua e là spuntano posate di plastica, bicchieri, lattine di birra e qualche vestito sparpagliato al sole.
Del resto questa è una delle zone predilette dai bagnanti che nel week-end scelgono la compagnia dell’Adda e snobbano la piscina, anche nella giornata di Pasqua e il 25 aprile si potevano vedere alcune famiglie con i piedi nell’acqua o sulla sdraio in cerca della tintarella. Qualcuno ha deciso di raccogliere i rifiuti in un sacchetto nero, che poi però è stato nascosto sotto gli alberi.
Ancora una volta ad avere la peggio è lo spiazzo situato in fondo al sentiero che s’inoltra nel bosco, un’area situata sul territorio dei comuni di Lodi, Montanaso e Boffalora. Gli ecofurbetti hanno lasciato delle “montagnette” di sporcizia, ignorando il cartello del Parco Adda Sud che avverte: “Non sporcare l’ambiente abbandonando i rifiuti”.
Dalle borsine di plastica è possibile stilare il “menù” degli ecofurbetti: c’è chi si è mangiato della lonza a fette acquistata in un supermercato, chi ha preferito le patatine per poi passare alla torta “Primegioie”, oppure pesce e pane fresco; le bevande passano dalla Coca Cola alla Fanta, senza dimenticare le birre e l’acqua (marca Sant’Anna, per la precisione). Accanto a piatti, bicchieri e posate di plastica si notano i resti dei falò.
Tutto questo senza la minima considerazione nei confronti delle associazioni di volontari che dedicano il loro tempo libero alla pulizia delle rive del fiume, raccogliendo anno dopo anno un macigno di sporcizia.
Non più di tre settimane fa i pescatori lodigiani e le guardie del parco sono intervenuti per spazzare via i rifiuti abbandonati, nel “bottino” raccolto dai partecipanti c’erano persino mobili ed elettrodomestici, materiale decisamente ingombrante.
Sulla “spiaggetta” a pochi passi dalla cava, ieri mattina era presente anche un agente del Corpo forestale, proprio per controllare la situazione.
E pensare che solo qualche tempo fa, il colpo d’occhio era ben peggiore: la presenza di rifiuti era quasi dieci volte superiore, parola di coloro che conosco bene la zona.
I colpevoli, però, non sono solamente coloro che trascorro il sabato e la domenica lungo l’Adda, bensì coloro che preferiscono gettare l’immondizia - rigorosamente non differenziata - nell’erba. Tutto per evitare la “fatica” di aprire un cassonetto.
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