Il gruppo volontari a caccia di giovani per continuare ad aiutare VIDEO

A Massalengo dopo il Covid, servono nuovi iscritti per il servizio trasporti e consegna dei pasti a casa

«Il Covid ci ha portato via quattro soci – commenta Gianmichele Scrivani, classe 1934, presidente del “Gruppo volontari di Massalengo”». Nessun decesso tra i volontari dell’associazione, ma 4 i volontari in meno dopo il lockdown a causa dei timori legati a possibili contagi.

«Contiamo circa 80 soci – spiega Scrivani che nel 1994 fondò il sodalizio con l’obiettivo di sostenere i più fragili -. Solo dodici, però, i membri attivi che garantiscono quotidianamente la loro disponibilità e il loro tempo a favore dei cittadini bisognosi. Si tratta di quattro volontari, tutti sopra i sessant’anni che si dedicavano puntualmente ad attività di segreteria, trasporto e anche della consegna dei pasti. Per noi una grave perdita - commenta il presidente - ma comprendiamo benissimo tutti i possibili timori legati al post-Covid».

Sedici attualmente le persone a cui, ogni giorno, un volontario a turno si dedica alla consegna del pasto a domicilio. «Cucinato dalla ditta Volpi, ci arriva sigillato e caldo grazie agli appositi contenitori termici – spiega Scrivani -. Le disposizioni anti-Covid ci hanno imposto di evitare i contatti per cui ci limitiamo a consegnare il pasto sulla porta di casa, mentre prima scodellavamo la porzione dei singoli utenti».

E tra le attività svolte dall’associazione, anche il trasporto di persone disabili presso le strutture riabilitative del territorio tramite un Fiat Ducato attrezzato con pedana elevatrice per il trasporto delle persone in carrozzina e un Doblò adibito alla consegna dei pasti.

Il telefono che squilla e un’altra prenotazione da annotare sull’agenda.

«L’attività nella nostra sede di piazza Vittoria è costante – prosegue -. Siamo aperti tutte le mattine e si cerca sempre di rispondere a tutte le richieste. La speranza è sempre quella di reclutare nuove leve, giovani che abbiamo voglia di mettersi in gioco per il prossimo, per garantire il ricambio dei soci per lo più persone anziane».

Calato del 60 per cento per via delle restrizioni nelle attività ambulatoriali, le richieste di trasporto verso i presidi ospedalieri sono calate dopo l’emergenza sanitaria.

«Se di media normalmente accompagnavamo 4 persone al giorno col pulmino dell’associazione – specifica Scrivani - ora abbiamo solo un paio di viaggi al giorno. Invece, con l’avvio dell’anno scolastico, regolari i trasporti verso le scuole e i centri diurni, ovviamente garantendo il rispetto degli opportuni distanziamenti».n 
Lucia Macchioni

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