Il caso Marcegaglia al ministero

«Porteremo all’attenzione del Ministero dello Sviluppo economico la situazione del Gruppo Marcegaglia, ben sapendo che la situazione di particolare difficoltà dell’azienda è relativa esclusivamente allo stabilimento di Graffignana (Lodi) e non coinvolge le altre sedi lombarde».

È quanto ha dichiarato l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea, intervenuta in Consiglio regionale, per rispondere in sede di question-time all’interrogazione presentata dal consigliere Pietro Foroni, che chiedeva alla Giunta regionale come intenda intervenire a fronte della situazione di esuberi dello stabilimento di Graffignana.

La crisi che coinvolge l’insediamento produttivo del Lodigiano dipende da una riduzione dei volumi produttivi del 75 per cento dal 2008 a oggi. «In questo quadro l’azienda - ha spiegato l’assessore Aprea- che, a oggi, impiega a Graffignana 112 lavoratori, ha sottoscritto un accordo sindacale, per attivare una mobilità volontaria per 69 posizioni lavorative, al fine di incentivare uscite volontarie entro il 30 settembre 2013 e consolidare la forza lavoro che prosegue l’attività». Regione Lombardia, tramite Arifl (Agenzia regionale per l’Istruzione Formazione e Lavoro) ha svolto l’esame congiunto della richiesta di mobilità con esito positivo.

«L’accordo sindacale - ha sottolineato l’assessore durante il suo intervento - stabilisce che, se non vi fossero le uscite volontarie sufficienti e alla scadenza della Cigs (5 febbraio 2014) vi fosse ancora personale eccedente, le parti hanno convenuto di affrontare la situazione con ulteriori ammortizzatori sociali».

«Azienda e organizzazioni sindacali hanno ben analizzato i Piani aziendali - ha concluso l’assessore Aprea - e hanno agito con grande serietà, garantendo con l’accordo stipulato il mantenimento dei livelli occupazionali e un reddito di sostegno, pur in presenza di esuberi significativi. Come tutte le altre crisi industriali presenti in Lombardia, anche questa situazione viene e verrà monitorata».

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