I falchi sulla ciminiera E.on

Volano in picchiata nei cieli lodigiani i falchi pellegrini. Il loro nido è quasi tra le nuvole, a 250 metri d’altezza, sulla ciminiera della centrale E.On di Tavazzano. A prendersi cura di loro i tecnici dell’impianto e i volontari del Grol, Gruppo ornitologico del Lodigiano, che a maggio hanno scoperto la nascita di due nuovi arrivi. Già in precedenza, però, i volontari avevano osservato nel corso di un sopralluogo la presenza di due uova, che hanno portato alla nascita dei pulli.

La presenza della coppia era nota dal 2011, tant’è che a marzo di quell’anno era stata installata sul tetto di una delle sale macchine una cassetta-nido per il falco, nel tentativo di indurlo ad abbandonare la ciminiera che sembrava dovesse essere abbattuta. Un “consiglio” che non era stato accettato dal predatore. La ciminiera, infatti, è congeniale per la caccia ma scomoda per le covate, a causa del rotolamento delle uova deposte sul pavimento. «Per evitare questo inconveniente – commentano Ivano Adami e Luca Ravizza, presidente e vice presidente del Grol – nel corso del 2012 abbiamo chiesto ai tecnici di E.On di collocare, sul pavimento del “terrazzo” della ciminiera, alcuni mattoni disposti a quadrato, contenenti dell’argilla espansa, nella speranza che i falchi decidessero di deporci le uova, cosa che finalmente è successa».

Domenica 25 maggio, i volontari, accompagnati dai tecnici di E.On e dall’ornitologa Violetta Longoni dell’Università di Pavia, sono saliti sul “tetto” dell’impianto per verificare lo stato di salute dei nuovi nati e per inanellarli. «Giunti in cima - raccontano soddisfatti Ivano Adami ed Erminia Mandarini, consigliera del Grol - abbiamo visto involarsi gli adulti, che hanno continuato a volare in zona emettendo richiami d’allarme per tutto il tempo che siamo rimasti lassù. Le operazioni di inanellamento si sono svolte il più velocemente possibile, in modo da non stressare i falchetti, i quali sono sembrati in perfetta forma e molto vivaci. Fra circa 20-25 giorni spiccheranno il volo».

Il Grol ringrazia il personale E.On per la disponibilità dimostrata nella fase di monitoraggio e spera di poter installare una webcam per osservare la vita dei predatori senza disturbarli. Purtroppo non hanno avuto la stessa fortuna i falchi pellegrini in cima alla centrale Sorgenia, tra Turano e Bertonico. Ad aprile, nei giorni in cui le tre uova deposte avrebbero dovuto schiudersi, i falchi se ne sono sbarazzati, lanciandole giù dal nido in cui la femmina stava covando. «Quando abbiamo ritrovato le uova ai piedi della ciminiera – commenta Adami – all’interno non contenevano embrioni, il che non può che significare che fossero infeconde e che quindi uno o forse entrambi i falchi della coppia di Turano siano sterili».

© RIPRODUZIONE RISERVATA