I cinesi trattano la Poderi San Pietro

La collina di San Colombano fa gola ai capitali cinesi: dopo mesi di chiacchiere e indiscrezioni, la Poderi di San Pietro esce allo scoperto e annuncia l’interessamento del magnate cinese Kennet Huang a una partnership con la cantina banina. «Mercato interno di dimensioni stratosferiche, con un potenziale di circa due miliardi di bottiglie», fa sapere la proprietà della San Pietro. Il miliardario cinese Jianhua Huang, conosciuto in Occidente come Kenneth Huang, è salito alla ribalta delle cronache negli ultimi anni soprattutto per i suoi interessi sportivi. Ad Hong Kong la sua società QSL Sports si occupa della promozione e della diffusione dello sport professionistico in Cina e cura molteplici interessi. In Europa il suo nome è stato accostato a quello delle squadre di calcio del Liverpool, ma anche della Roma e più recentemente dell’Inter, quando Kenneth Huang è stato chiamato a rappresentare la China Railway Construction Corporation nell’affare per l’ingresso nel capitale della società nerazzurra dei soci cinesi, una pista raffreddata di recente, ma non completamente tramontata. In mezzo a tanto sport, anche altri affari, con un occhio alla qualità del made in Italy alimentare che da un po’ di tempo ha portato Kennet Huang dalle parti di San Colombano. «La Cina è sempre stato il nostro primo obiettivo - esordisce la proprietà - in quanto è un mercato in grado di ricevere enormi quantitativi, e oggi più che mai i cinesi ricchi, che sono circa 60 milioni, sono alla ricerca di prodotti di alta qualità - conferma in una nota la proprietà della Poderi di San Pietro -. Lo abbiamo incontrato più volte qui a San Colombano. Il grande vantaggio per gli investitori cinesi oggi, è quello di poter contare su un mercato interno di dimensioni stratosferiche. Kenneth Huang ci ha detto che aveva fatto fare uno studio sul mercato potenziale del vino e si parla di circa due miliardi di bottiglie. Abbiamo anche già fatto alcuni progetti di nuove etichette studiate ad hoc per il mercato cinese». Per il momento la proprietà Poderi di San Pietro rimane nelle mani lodigiane di Modesto Volpe e Giuliano Toninelli, e quella con Huang si prospetta come una partnership i cui contorni economici sono ancora da chiarire. Di certo la Cina è una prospettiva di grande interesse. «C’è spazio per tutti dalle cantine blasonate alle piccole realtà - spiega proprio Modesto Volpe -. Mister Huang non è l’unico cinese interessato alla nostra cantina e abbiamo in programma altri incontri. Non mi ha stupito il fatto che sia mister Huang che altri investitori conosciuti di recente stiano puntando su prodotti di assoluta qualità. Per noi oggi più che vendere l’azienda è importante trovare partner che ci possano collocare una buona parte della produzione sul loro mercato. Nel contempo proseguiremo sulla nostra strada e a luglio saremo a Pechino per definire l’apertura del primo punto vendita dei vini Poderi di San Pietro».

Ai cinesi piace il vino di San Colombano, l’unico doc che si produce in provincia di Milano: la Poderi di San Pietro esce allo scoperto e annuncia l’interessamento del magnate cinese Kennet Huang a una partnership con la cantina banina

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