Grave incidente nello stabilimento dell’Aperam di Massalengo, Fiom insoddisfatta dopo l’incontro con l’azienda

Una lavoratrice ferita alla mano finita sotto la pressa della linea di produzione: la 21enne sottoposta a un delicato intervento

«Incontro che non ha dato soddisfazione alle perplessità dei lavoratori, ci sembra che tutto il tema sia trattato senza il dovuto approfondimento». Il segretario della Fiom Cgil di Lodi Massimiliano Preti ha incontrato mercoledì pomeriggio i vertici dello stabilimento Aperam di Massalengo dove la settimana scorsa si è registrato un grave incidente sul lavoro. Diverse le perplessità manifestate dai lavoratori, che hanno proclamato lo stato d’agitazione già il giorno dopo l’infortunio. L’incidente è avvenuto venerdì scorso alle 7 del mattino. Una lavoratrice somministrata, residente a Lodi, è rimasta gravemente infortunata a una mano, finita sotto la pressa della linea di produzione. Trasportata al pronto soccorso di Lodi, è stata successivamente operata all’ospedale Gaetano Pini di Milano.

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«Abbiamo manifestato dissenso per il fatto che il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza sia stato avvisato solo nel primo pomeriggio di quanto accaduto, e per il fatto che non siano state coinvolte né l’Ats Città Metropolitana né l’ispettorato del lavoro – spiega Massimiliano Preti -. L’azienda ha spiegato che l’obbligo di segnalazione agli enti competenti scatta se la prognosi per il lavoratore infortunato è superiore a 30 giorni, mentre nel caso della lavoratrice è stata di 20 giorni. Dal punto di vista del contenuto e dell’attenzione alla sicurezza, una scelta che non condividiamo». Ma un altro tema è ancora più scottante: «L’azienda ha spiegato di aver condotto un audit, di aver verificato il corretto set up della macchina e quindi di averla rimessa in funzione il giorno stesso, nel primo pomeriggio – prosegue Preti -. Non è una spiegazione soddisfacente però, perché le verifiche sono state condotte in fretta e senza contradditorio». Le perplessità rimangono tutte quindi. «L’atteggiamento dell’azienda, per quanto nelle norme, ci pare che non dimostri l’approfondimento che un episodio tanto grave avrebbe meritato – conclude Massimiliano Preti -. Lo stato d’agitazione rimane aperto per ora, la settimana prossima convocheremo nuove assemblee e valuteremo con i lavoratori se sarà il caso di assumere ulteriori azioni». 

Per quanto riguarda l’intervento, invece,la ragazza ha subito una delicatissima operazione, condotta dallo specialista in chirurgia della mano Sergio De Santis, prima nell’equipe ortopedica dell’ospedale di Lodi ora al Pini. Il medico, che ha alle spalle migliaia di interventi in questo ambito e un’esperienza maturata frequentando altri chirurghi esperti, è riuscito a intervenire sulla falange del terzo dito rimasta completamente esposta e ad evitare l’amputazione o l’accorciamento del dito. Ora alla ragazza servirà un periodo di riabilitazione.

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