Graffignana, cassa alla Marcegaglia

Il lavoro non c’è e la cassa integrazione passa da due a tre giorni alla settimana per gli oltre 100 dipendenti dello stabilimento Marcegaglia di Graffignana. Intanto, i francesi della società Altrad specializzata nella produzione per l’edilizia hanno formalmente manifestato il loro interesse ad acquisire la fabbrica, ma per il momento non ci sarebbe la volontà di vendere da parte del gruppo italiano.

Con una comunicazione avvenuta ieri mattina ai rappresentanti dei lavoratori, i vertici dello stabilimento hanno comunicato l’aumento del ricorso alla cassa integrazione di fronte al perdurare della mancanza di commesse. Alla Marcegaglia la cassa integrazione a rotazione è aperta da maggio 2009 con fasi di maggiore o minore ricorso all’ammortizzatore. Nelle ultime settimane e mesi, però, il lavoro non si è visto, tanto che gli operai sono più occupati in incombenze di magazzino e di sistemazione che nella produzione. Proprio per questo motivo da domani si passerà da due giorni di cassa integrazione la settimana a tre giorni la settimana, e sicuramente la misura sarà in vigore fino al 12 novembre, termine fino al quale per ora è autorizzato il ricorso all’ammortizzatore sociale.

Nello stabilimento lavorano attualmente un centinaio di operai e una quindicina di impiegati. La produzione quasi completamente bloccata da due anni è quella dei ponteggi e degli accessori per le impalcature, compresa l’attività di magazzinaggio, mentre il reparto che si occupa di scaffalature, comunque una fetta decisamente minore della fabbrica, ha commesse costanti e non ha risentito più di tanto della crisi.

In questo quadro di difficoltà ormai perdurante, sullo stabilimento di Graffignana ha messo gli occhi il gruppo francese Altrad, specializzato in prodotti per l’edilizia. Una manifestazione formale d’interesse sarebbe già stata rivolta al gruppo italiano Marcegaglia, che pur dichiarandosi aperto a ogni valutazione non avrebbe al momento né l’esigenza né la volontà di vendere. L’affare si è avviato tra la primavera e l’estate, e negli ultimi mesi ha fatto registrare anche alcuni passi in avanti, con una brusca frenata però che ci sarebbe stata da parte degli stessi francesi al momento di fare una valutazione precisa sui conti dello stabilimento e sulla complicata normativa italiana, anche di carattere fiscale.

La trattativa sarebbe comunque ancora in piedi, anche se il gruppo italiano ha comunicato a lavoratori e sindacati di non avere alcuna volontà di alienare lo stabilimento, se non a fronte di un’offerta irrinunciabile.

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