«Fusione Bcc? Meglio abbassare i toni»

L’invito arriva dal numero uno della Federazione lombarda

Abbassare i toni per riportare la vicenda delle fusioni e aggregazioni tra le Bcc del territorio a un tavolo di confronto dove poterla affrontare con serenità: è l’appello che arriva dalla Federazione lombarda delle Banche di credito cooperativo per bocca del suo presidente lombardo Alessandro Azzi, presente ieri mattina all’assemblea annuale della Bcc di Borghetto Lodigiano.

Nell’ultimo mese il dibattito sul futuro delle banche di credito cooperativo del territorio è stato infuocato a causa delle voci di possibili fusioni tra Centropadana, Borghetto e Laudense, proposta dallo stesso presidente della Centropadana Serafino Bassanetti, ma anche tra Laudense e Bcc dell’Adda-Cremasco, per le quali colloqui sono già stati avviati. «Da parte della Federazione non può che arrivare un invito ad abbassare i toni e una disponibilità a favorire una ricucitura dei rapporti, anche personali, e del dialogo - ha dichiarato Azzi -. Quello della Bcc Borghetto, a questo proposito è stato un comportamento esemplare, e da parte nostra c’è un forte apprezzamento per la riservatezza con cui Borghetto si è approcciata alla questione. D’altra parte, anche queste polemiche danno il segno di quanto sia cresciuto il movimento delle Bcc: quando sul territorio erano marginali non c’erano problematiche di questo tipo. Ora si è cresciuti e si è maturi, e con la stessa maturità bisogna gestire anche fasi così complesse come quella attuale».

Queste stesse parole pronunciate davanti i soci della Borghetto sono contenute in una lettera che la Federazione ha inviato alle tre Bcc del territorio, come annunciato dallo stesso Azzi. Sulla vicenda peraltro i vertici della Borghetto continuano a mantenersi distaccati senza commentare, nemmeno di fronte ai soci: «La proposta di fusione l’hanno fatta altri, e ad altri bisognerebbe porre dunque delle domande - ha detto il vicepresidente Antonio Guarnieri -. Noi siamo sempre stati trasparenti e continuiamo a lavorare per il bene della banca, a oggi non ci sono novità. Quando saranno cambiate le condizioni verremo come sempre davanti a voi a spiegare le condizioni nuove». La risposta di Guarnieri era stata provocata da un polemico intervento di Mario Antoniazzi, primo dei non eletti l’anno passato tra le fila della lista alternativa a quella storica di Bruno Castoldi e Antonio Guarnieri. «Sulle possibili fusioni, dopo aver sempre detto di no a ogni aggregazione, oggi c’è un assordante silenzio da parte dei vertici - ha attaccato Antoniazzi -. Voglio solo sperare che quando ci sarà da decidere lo si faccia convocando i soci, senza accordi preliminari tra i consigli d’amministrazione. Ciò è dovuto ai soci anche per l’intreccio che si è venuto a creare tra banche, tanto che l’incarico di consulente legale della Borghetto è ricoperto dalla figlia del presidente della Centropadana e parenti di persone molto vicine ai vertici della Borghetto sono dipendenti assunti dalla Centropadana».

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