Fuga senza respiro fino al Lambro poi i ladri abbandonano la Polo

San Colombano, la macchina ha speronato con violenza quella dei carabinieri

A bordo attrezzi da scasso. Gli uomini sfuggiti per un soffio ai carabinieri di San Colombano venerdì sera dopo una rocambolesca e spericolata fuga in auto, conclusa con la vettura giù dal dirupo del Lambro, sono probabilmente implicati nel giro di furti che da un paio di mesi sta tenendo in ansia la collina.

Venerdì, poco dopo le 17,30, una pattuglia dei carabinieri di San Colombano in pattugliamento in collina notava un’auto che, appena visti i militari, si girava e se ne andava a tutto gas. I militari provavano a mettersi sulle sue tracce seguendola verso San Colombano, ma la distanza era tale che in paese ne perdevano le tracce. Alla ricerca della vettura, una Volkswagen Polo scura, i carabinieri percorrevano viale Petrarca, e la rintracciavano ferma all’incrocio di via IV Novembre. I militari, in servizio sulla Jeep Renegade, si mettevano di traverso davanti la vettura all’incrocio, in modo da impedirle di ripartire, ma l’auto subito innestava la retromarcia, non per guadagnare spazio e tentare la fuga, ma per prendere la ricorsa e colpite con violenza la Jeep dei carabinieri, manovra ripetuta velocemente tre volte, prima di prendere spazio e imboccare a tutta velocità viale Petrarca in direzione Graffignana, evitando per poco lo scontro con un’Audi.

I carabinieri riuscivano a girare l’auto, malconcia ma funzionante, e si mettevano dietro la Polo, che svoltava a destra in un breve tratto di strada asfaltata che finisce nei campi. Qui la vettura in fuga prendeva a tutta velocità la campagna, con i carabinieri che cercavano di starle dietro. Arrivata fin quasi in via Regone, i malviventi puntavano la riva scoscesa della vallata del Lambro e proprio un attimo prima del salto, 5 o 6 metri di dislivello costellato da piante e vegetazioni, tre uomini si gettavano fuori dall’auto in corsa per proseguire la fuga a piedi. La vettura, dopo aver abbattuto alcuni alberi, restava ribaltata ai piedi del dislivello che apre gli ultimi campi prima del fiume. I militari, e i rinforzi arrivati nel frattempo, battevano tutta la zona alla ricerca dei fuggitivi, inutilmente. Le operazioni di recupero della Polo nella boscaglia richiedevano l’intervento di due mezzi dei vigili del fuoco e il carro attrezzi, e diverse ore di lavoro. A bordo c’erano attrezzi da scasso e altri arnesi compatibili con i furti nelle abitazioni. Le indagini sono in corso.n

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