Euticals ferma dopo lo scoppio

La causa: una reazione tra l’aria e il metanolo

Aria e metanolo. Sembra essere stata questa l’esplosiva miscela che, giovedì pomeriggio, ha provocato lo scoppio della torre di abbattimento emissioni all’Euticals di Casaletto Lodigiano. Un incidente tanto fragoroso quanto, per fortuna, senza serie conseguenze. Non per i dipendenti dell’azienda farmaceutica, la cui squadra di sicurezza ha peraltro domato l’incendio causato dalla deflagrazione in pochi minuti; né per l’ambiente, visto che, se confermata, la tesi della reazione tra l’aria e il solvente non avrebbe comportato alcuna emissione tossica.

«Se l’ipotesi è confermata, di inquinanti non ne sono usciti» spiega Walter Di Rocco, direttore del dipartimento Arpa di Lodi, tornata ieri allo stabilimento assieme all’Asl per fare il punto della situazione con i responsabili della ditta. E i tre soggetti si ritroveranno presto, già la prossima settimana, per cercare di capire fino in fondo cosa non abbia funzionato, nella torre scoppiata; per evitare che l’episodio si possa ripetere in futuro, con conseguenze magari peggiori per le cose e, soprattutto, per le persone.

Nel frattempo, l’attività all’azienda farmaceutica è ferma. E lo resterà almeno fino ai primi giorni della prossima settimana: «La produzione è ferma, poiché vanno ripristinati gli abbattitori - conferma Ludovico Vezzoli, direttore di uno stabilimento nel quale, attualmente, lavorano cinquanta persone -. La torre danneggiata la rifaremo: nel frattempo, verrà sostituita con una che prenderemo da un impianto di Lodi. Abbiamo due linee di abbattimento ed entro martedì quella a soda ripartirà: su quella dove è avvenuto lo scoppio faremo delle valutazioni, ma si spera di ripartire nel giro di pochi giorni». Vezzoli assicura che, per fortuna, «salvo lo spavento non è successo niente», nonché come gli accertamenti «proseguono, perché è soprattutto interesse nostro, per le persone che lavorano da noi». Quindi rivela come la teoria più battuta, “verosimile e condivisa da Arpa e Asl», individui le origini dello scoppio in una fase di pulizia della torre: nel corso dell’operazione, in sostanza, «sarebbe entrata troppa aria», che mescolandosi con il metanolo avrebbe causato l’esplosione: «C’erano solo gas residui, ma sono stati sufficienti a fare deflagrare la torre, nella parte centrale», sintetizza il direttore dell’Euticals.

Ciò che manca, adesso, sono una conferma definitiva sull’innesco e la comprensione su cosa sia mancato nelle procedure per evitare l’incidente. «Su questi fenomeni c’è un’attenzione particolare», garantisce l’Arpa, accennando a possibili modifiche volte a rendere più sicura l’attività: modifiche che, ovviamente, andranno debitamente studiate prima della loro eventuale approvazione.

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