Ebola: secondo allarme, ma era influenza

La mamma ha chiamato allarmata il 118. «Mio figlio ha il virus di ebola». Subito è scattato l’allarme per il piccolo profugo nigeriano, residente a Borghetto e che recentemente era stato con la famiglia nel paese africano. Gli operatori sanitari hanno seguito la procedura prevista dall’Areu: utilizzare i mezzi di soccorso adeguati, infilare guanti, tuta e mascherina e il bambino è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale Maggiore. Poco tempo dopo però il pericolo si è dissolto: il bambino aveva solo un’infezione gastrointestinale ed è stato ricoverato in pediatria.

Intanto l’Azienda ospedaliera ha predisposto la realizzazione di una stanza di isolamento nell’area ortopedica del Pronto soccorso. «L’infezione - assicura il responsabile del 118 di Lodi Giorgio Beretta - si trasmette solo attraverso i contatti stretti».

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