È allucinato, cade dal balcone

In preda al delirio, credendo di essere inseguito da chissà chi, si lancia da un balcone. Ha rischiato la vita ieri mattina un ragazzo cinese di circa 20 anni di Sant’Angelo, che per circa mezz’ora ha perso completamente il controllo di sè. Vedeva le ombre, aveva le allucinazioni e diceva di essere inseguito. «Mi prendono, mi vogliono catturare» sembra che ripetesse in continuazione, e per questo correva da un cortile all’altro fino a quando non ha trovato “rifugio” su un balcone al primo piano. I familiari, spaventati, hanno lanciato l’allarme e così sul posto sono intervenuti i vigili urbani con una pattuglia, poi raggiunta anche dai carabinieri della stazione cittadina e da un’ambulanza del servizio “118” di Lodi. Più tardi sul posto è arrivato anche il sindaco Domenico Crespi.

Tutto è avvenuto intorno alle undici a metà di via Mazzini, vicino alla caserma dei vigili del fuoco e non lontano dal mercato cittadino, che proprio ieri mattina aveva attirato nel centro di Sant’Angelo centinaia di persone. La vicenda, comunque, pare che sia rimasta “confinata” nel condominio dove il giovane vive e nei cortili adiacenti. Secondo quanto ricostruito, dunque, il ragazzo cinese sarebbe rimasto per mezz’ora in preda al delirio. Alla fine è salito su un balcone al primo piano e da lì, per sfuggire al pericolo da cui si sentiva minacciato, si è gettato. Un salto nel vuoto di circa tre metri, che per fortuna gli ha procurato solo delle ferite giudicate non gravi dai sanitari. Il giovane quindi è stato soccorso immediatamente e medicato, poi accompagnato all’ospedale Maggiore di Lodi dove è stato ricoverato.

A quel punto comunque sembra che il giovane cinese (dipendente in un ristorante che si trova in quella zona di Sant’Angelo) fosse tornato in sè, anche grazie ai familiari e all’intervento delle forze dell’ordine, che hanno cercato di farlo ragionare. Anche per questo non è stato necessario ricorrere a un Tso (trattamento sanitario obbligatorio). In passato non aveva mai dato problemi simili: cosa sia scattato nella sua testa resta dunque un mistero.

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