Dura quattro ore il video dell’orrore

Il 41enne di Arese ha ripreso la giovane romena nei motel di Olgiate Olona e San Martino, comprese la morte della ragazza e le terribili sequenze successive

Sono due i filmati dell’orrore. Quattro ore quasi ininterrotte di video nel quale si vede tutto quello che è accaduto venerdì notte nei motel di Olgiate Olona e San Martino, dall’arrivo di Lavinia Simona Ailoaiei, al suo omicidio al rapporto di Andrea Pizzocolo con il suo cadavere.

È dopo la visione di quelle immagini, allegate dalla procura alla richiesta di arresto per il 41enne, che il gip di Lodi Isabella Ciriaco ha deciso la convalidare il fermo e di confermare tutte le ipotesi di reato formulate dal procuratore capo Vincenzo Russo, ovvero omicidio volontario e vilipendio di cadavere con le aggravanti della premeditazione, delle sevizie e dei motivi abbietti e futili.

«La visione del video dà la prova incontestabile della premeditazione dell’omicidio della prostituta» si legge nell’ordinanza di convalida del fermo. E ancora: «Non manifesta alcuna minima resipiscenza (ovvero la volontà di ravvedersi, ndr) fino alla piena attuazione del brutale proposito criminale. La visione dimostra inoltre le sevizie e la brutalità nel realizzare l’omicidio».

Andrea Pizzocolo quindi resta in carcere, a Lodi. Una decisione motivata dal gip con il pericolo di fuga dell’indagato e di reiterazione del reato. Secondo il giudice, insomma, il 41enne potrebbe uccidere ancora. Ma l’ipotesi che si è fatta strada in queste ore fra gli investigatori è che l’arrestato potrebbe aver già ucciso in passato.

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