Due ragazzi salvano la cagnolina gettata come un rifiuto

Guaiva disperata. Avvolta in una coperta, legata con uno spago, chiusa in una sacchetto della spazzatura. Abbandonata nella notte tra martedì e mercoledì nel boschetto di fronte al campo sportivo, a Tavazzano. Si è salvata per un pelo, Briciola, 12 anni, di piccola taglia, abbandonata come un rifiuto. La cagnolina ce l’ha fatta grazie a due giovani, di 24 e 21 anni, che sentiti i lamenti si sono inoltrati nella vegetazione, in cerca di tracce e della fonte di quel pianto. «La mia ragazza, che abita lì accanto, aveva sentito abbaiare già durante la notte di martedì - racconta uno di loro, che preferisce mantenere l’anonimato - , ma io l’avevo rassicurata perché pensavo fosse un cane a spasso con il suo padrone». La mattina di mercoledì, però, intorno alle 12, dato che i lamenti continuavano, i due giovani hanno preso i loro rispettivi cani e si sono messi a setacciare la zona. Poco dopo, hanno visto un sacchetto bianco che si muoveva e hanno intuito l’orrore. «Ci siamo avvicinati e i lamenti sono cessati subito - spiega ancora il giovane - : quando abbiamo aperto il sacchetto, la cagnolina era esausta, con la lingua fuori per la sete. Tremava terrorizzata». I due giovani l’hanno portata nell’area sgambatura cani del paese e le hanno dato immediatamente da bere, poi hanno chiamato la polizia locale. «Nel capanello di persone che si è creato, qualcuno ha riconosciuto il cane e così abbiamo saputo il nome - spiega il giovane - : la cagnolina sta bene ed è stata affidata all’Adica di Lodi, ma intanto è nato un passaparola su Facebook e un gruppo di persone indignate ha deciso di unirsi per fare qualcosa». Perché un evento del genere non passi impunito e chi ha abbandonato Briciola non possa più detenere un animale. I cittadini indignati hanno già predisposto un esposto-denuncia, che sarà firmato da 30 persone e inoltrato alla locale caserma dei carabinieri, al sindaco di Tavazzano e alla Lav, per maltrattamenti, «aggravati dall’intento di uccidere - spiega un’altra persona coinvolta dalla triste vicenda - perché chi ha lasciato Briciola in un luogo isolato avvolta in una coperta, legata con uno spago e ulteriormente chiusa in un sacchetto di plastica, voleva la sua morte. Nei confronti di questa persona deve essere emesso un provvedimento che gli vieti di avere altri animali». Senza l’intervento provvidenziale dei due giovani, Briciola sarebbe probabilmente morta. Oggi sta bene e si prenderanno cura di lei i volontari dell’Adica, almeno fino a che la vicenda non sarà del tutto chiusa. La speranza è che possa trovare una famiglia che l’ami davvero.

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