
Cronaca / Centro Lodigiano
Martedì 21 Maggio 2013
Dopo l’esplosione paese senza Poste
L’amministrazione comunale si rende disponibile a mettere
a disposizione lo spazio e a sostenere alcuni dei costi
per un container: «I 3.200 residenti hanno bisogno dell’ufficio»
L’ufficio postale di Caselle Lurani resterà chiuso dai tre ai sei mesi: dopo il botto della notte tra giovedì e venerdì, quando i ladri per svaligiare il bancomat hanno distrutto l’intero ufficio postale, si prevedono tempi lunghi per la riapertura. «Si trovi una soluzione provvisoria alternativa», chiede il sindaco Sergio Rancati. Ieri mattina c’è stata una massiccia operazione di informazione da parte dell’amministrazione comunale su come Poste Italiane intende gestire l’emergenza dell’ufficio chiuso «fino a data da stabilirsi». Un avviso è stato inserito sul sito Internet comunale e spedito a tutti gli iscritti ai servizi di allerta via sms e via mail, e 1.200 volantini sono stati distribuiti in paese a tutte le famiglie. Le diverse funzioni postali sono divise tra alcuni uffici limitrofi. La corrispondenza non recapitata potrà essere ritirata a Sant’Angelo (a 8,8 chilometri da Caselle) con orario dalle 8,20 alle 19,05, mentre il servizio più atteso, quello per il pagamento delle pensioni, sarà espletato dall’ufficio postale di Casaletto Lodigiano, frazione Mairano, a 3,5 chilometri di distanza. Il pagamento avverrà solo di mattina, dalle 8,20 alle 13,45. Infine, tutti gli altri servizi postali possono essere espletati in qualsiasi ufficio territoriale, anche in quello di Salerano sul Lambro, il più vicino a soli 2,9 chilometri o in quello di Marudo, a 3,2 chilometri, secondo gli orari d’apertura propri di ciascun ufficio.
«C’è grande preoccupazione tra la gente - dice il sindaco Sergio Rancati -. È vero che i servizi postali sono disponibili a distanze contenute, ma soprattutto per molti anziani che usano le poste per il pagamento della pensione è disagevole spostarsi in altri comuni. Spero e conto sulla massima collaborazione della direzione provinciale delle Poste per trovare una soluzione. Noi stiamo facendo la nostra parte in termini di comunicazione alla popolazione, ma per risolvere il disagio ci vuole la massima disponibilità delle Poste a ripristinare l’ufficio in tempi brevi. Un paese da 3. 200 abitanti non può restare senza poste». Il sindaco indica anche i tempi e le richieste della comunità. «Se ci si chiede un sacrificio per un mese o un mese e mezzo, è sopportabile, oltre no - spiega Rancati -. Purtroppo si parla di riapertura per settembre, se va tutto bene, o addirittura per gennaio. Se così fosse, chiediamo a Poste Italiane una soluzione provvisoria alternativa. Come comune non abbiamo spazi disponibili, ma altrove sono stati usati container e strutture mobili provvisorie. In questo caso come Comune ci faremo carico di area e allacciamenti».
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