Deposito di gas, via libera dal ministero

Più vicino l’impianto da un milione di metri cubi di metano

Si chiama “Cornegliano Stoccaggio“. È il decreto di concessione ministeriale arrivato il 19 aprile scorso per il deposito di gas da oltre 1 milione di metri cubi progettato da Italgas Storage a Cornegliano Laudense. Un nuovo passo avanti, dunque, per il progetto che ha già ottenuto la compatibilità ambientale dal ministero il 22 gennaio del 2009 e che, con la concessione congiunta dei ministeri dello sviluppo economico e delle attività produttive, si avvicina sempre più alla realtà.

«Tempi per l’avvio dei cantieri ancora non ce ne sono», chiariscono dal comune. Nel frattempo però sono arrivate alcune modifiche al progetto, quasi tutte sul versante delle ottimizzazioni ambientali per adeguare il disegno del sito alle più recenti tecnologie, oltre che alle nuove norme di sicurezza per gli impianti di stoccaggio di gas. Modifiche che dovranno tornare a Roma per l’ok definitivo. Tra le novità, anche un breve tratto di strada privata che sbucherà direttamente sull’asse Lodi-Casello. Un accesso secondario, ma fondamentale per assicurare un tempestivo intervento dei mezzi di soccorso ai “cluster”, i gruppo di lavorazione, in caso di incidente.

Eliminati i forni per il riscaldamento del gas, tutto il processo di combustione sarà spostato verso un sistema di riscaldamento elettrico governato da una centrale. Senza forni a processo, spariranno anche i due “camini”; il progetto prevede la riduzione di emissioni di sostanze in atmosfera e del traffico, da e per il sito. Per limitare ulteriormente l’impatto sull’ambiente, sono previsti turbo alternatori per la generazione di energia elettrica e compressori alternativi, sempre a motore elettrico. Nelle ottimizzazioni ambientali, anche i sistemi anti inquinanti Scr (Riduzione catalitica selettiva), nuova frontiera per l’abbattimento degli ossidi di azoto destinati a finire in atmosfera. Il deposito di stoccaggio sarà collegato alla rete elettrica nazionale attraverso un accordo tra Italgas Storage e Terna spa, che assicurerà il funzionamento dell’attività anche in caso di “black out” dei turbo alternatori. A dare “energia” alla centrale di trasformazione, anche un gruppo di pannelli fotovoltaici sul fabbricato della sala di controllo e sulle coperture degli impianti tecnologici.

Miglioramenti che permetteranno di “alleggerire” l’impatto ambientale dell’impianto che lavorerà a periodi alternati. Il gas, infatti, verrà iniettato nel giacimento nei periodi di surplus di mercato, per poi servire a coprire le esigenze dei consumi in caso di necessità. Una lavorazione che, nelle punte massime, potrà toccare anche i 27 milioni di metri cubi di gas al giorno, ma che nel giacimento potrà ospitare un massimo di 1 milione e 100 metri cubi di gas. A Cornegliano, il gas passerà dal giacimento (una sorta di serbatoio geologico poroso, originariamente mineralizzato e la cui produzione è al momento è esaurita), ai pozzi (ce ne saranno 14 per garantire un adeguato drenaggio del giacimento), alla centrale di stoccaggio (la zona dove verrà fisicamente prodotta l’energia grazie ai turbo alternatori). Un sistema sofisticato e complesso che porterà nel Lodigiano una maxi riserva di gas per cui Italgas sborserà 4,5 milioni di euro in compensazioni, di cui circa 1,6 milioni entreranno nelle casse di Cornegliano Laudense.

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