CORTE PALASIO Dodici ippocastani da abbattere sulla ciclabile di Alda Merini

La scelta dell’amministrazione Manara è stata contrastata dall’opposizione

«Tu non crederesti mai che di notte gli alberi camminano o diventano sogni» scriveva Alda Merini nella poesia Tu non sai. Eppure, gli alberi sulla ciclabile a lei intitolata, a Corte Palasio, saranno presto abbattuti. È la decisione dell’amministrazione di Corte Palasio, che ha previsto un intervento per la difesa spondale della roggia Gerola: un’opera pubblica che costerà la vita di un’altra dozzina di ippocastani. Si, perché un’altra decina di alberi erano stati abbattuti durante la prima trance dei lavori che avevano consentito di riqualificare tutta l’area. Pestando i piedi per difendere il destino a cui andranno in conto le piante, la lista di minoranza “Insieme per crescere” ha promosso una mozione che è stata respinta: «Non vi è ragione perché quelle piante vengano abbattute - dice il consigliere Marco Stabilini, ex sindaco -. Non sono malate e c’è uno studio redatto da un professionista pagato dal Comune a certificarlo. Speriamo in un ripensamento».

L’opposizione ha affisso, in forma di protesta sulle piante, i versi che Alda Merini dedicò agli alberi: “Pensa che un albero sta in un crepaccio e diventa vita”.

A fronte dell’abbattimento in questione, il Comune provvederà a ripiantare altre venti ippocastani, ripopolando il viale con 42 piante: «Lo stato delle piante non è sicuro - dice il sindaco Claudio Manara -: l’indagine fitosanitaria che ha ispezionato le piante non consente di valutarne le condizioni effettive, come è accaduto nel precedente abbattimento, con tronchi che, dopo essere stati tagliati, sono risultati completamente cavi». Sollevando le zolle di terra di cinque centimetri alcune piante costituiscono un pericolo, tant’è che molte di loro risultano inclinate, prosegue. «Prima che ci prendessimo cura del viale, era completamente trascurato: la precedente amministrazione, oltre a non curarsi della manutenzione delle piante, le aveva sostituite con dei pioppi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA