Controlli sull’auto, a bordo video hard

(10 settembre, aggiornamento ore 22.30) L’orrore ripreso in un video. Ad “inchiodare” Andrea Pizzocolo, arrestato per la morte della 18enne Simona Lavinia Ailoaiei, ora ci sarebbe anche un filmato di quella tragica notte. La procura lo ha allegato alla richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare in carcere inoltrata al gip. Proverebbe, secondo l’accusa, che quello di venerdì notte non è stato un gioco erotico finito male, ma un omicidio volontario.

(10 settembre, aggiornamento ore 13) Si è avvalso della facoltà di non rispondere, Andrea Pizzocolo, durante l’interrogatorio di convalida del fermo. Ma eloquenti, a quanto si è saputo, sono le immagini dei video trovati nell’auto del 41enne reo confesso dell'omicidio della 18enne Simona Lavinia Ailoaiei. I filmati contrasterebbero in modo evidente con la versione dell’assassino secondo il quale la morte sarebbe stata un incidente. L’accusa per Pizzocolo è di omicidio volontario e all’uomo sono state contestate le aggravanti di premeditazione, motivi abbietti e futili e di sevizie.

(10 settembre) Nuove indagini sull’auto di Andrea Pizzocolo. La polizia scientifica ieri, su mandato della procura, ha passato ai “raggi x” la Hyundai bianca del 41enne di Arese accusato dell’omicidio di Simona Lavinia Ailoaiei. E quello che è stato trovato a bordo viene giudicato “molto utile” per le indagini. In una borsa c’erano infatti vari strumenti per la pratica del “sesso estremo”. Inoltre i poliziotti hanno trovato alcune videocamera e schede video con la registrazione di una serie di filmati a luci rosse. Gli agenti ora, agli ordini del dirigente della squadra mobile Alessandro Battista, li stanno esaminando attentamente uno per uno a non è escluso che questi possano portare ad altri, clamorosi, sviluppi nelle indagini. Al momento non è stato svelato se i filmati riguardino la sola Simona Lavinia Ailoaiei, che aveva compiuto 18 anni solo da pochi mesi, o anche altre donne. Nel frattempo ieri la Scientifica è tornata anche nella stanza del motel Silk di San Martino in Strada dove l’uomo si era fermato per alcune ore sabato notte, prima di abbandonare il corpo della ragazza in un campo. Già nelle prime ore in quella stanza erano stati rinvenuti macchie di sangue e capelli lunghi nella vasca, entrambi riconducibili alla 18enne romena.

L’uomo, secondo quanto ricostruito finora, aveva conosciuto su un sito Internet di incontri la vittima: i due si erano incontrati per due volte e proprio nel fine settimana, durante un gioco erotico in un motel di Busto Arsizio, la ragazza è deceduta per soffocamento a causa di alcune fascette da elettricista strette intorno al collo. Molti aspetti di quella notte, però, devono ancora essere chiariti dalla squadra mobile. In particolare non è stato accertato quando la ragazza sia morta e come sia stata portata da un motel all’altro. Una cosa però è certa: Andrea Pizzocolo era già stato al Silk e sapeva di poter accedere alle stanze senza farsi vedere da nessun addetto del motel. Addirittura è riuscito, secondo il suo racconto, a portare in camera la donna già priva di sensi.

Ieri, intanto, la questura di Lodi ha rintracciato i famigliari della ragazza. La madre, ancora in Romania, arriverà in Italia oggi, mentre a Milano è stata trovata la sorella. Ieri sera invece il fidanzato della vittima è arrivato in questura ed è stato subito sentito.

Andrea Pizzocolo, attualmente agli arresti, nel primo interrogatorio a cui è stato sottoposto ha riferito di aver cercato di salvare la ragazza quando ha visto che le fascette le stringevano troppo il collo, ma di non essere riuscito nell’intento. A quel punto, secondo il suo racconto, è andato in tilt e ha cominciato a vagare con l’auto fino a quando non è arrivato al Silk di San Martino. Poi si è liberato dal cadavere, lasciato in un campo, solo con un asciugamano sul volto, quindi è tornato a casa. Nel tragitto si è liberato dei vestiti, dei documenti e della borsa della ragazza, gettati nel deposito dei rifiuti di un autogrill Agip di Muggiano Est. La sua versione, però, non è risultata credibile, tant’è che è stato accusato di omicidio volontario mentre ora viene ipotizzata addirittura la premeditazione: secondo la procura, insomma, quello di sabato notte non è stato un incidente.

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