Cavenago, la benemerenza al luogotenente dei carabinieri Giovanni Silipo

Il “grazie” a chi ha speso un’intera carriera lavorativa al servizio degli altri, ma anche l’invito a chi eccelle negli studi a non mollare e a fare da traino. Una giornata di riconoscenza quella vissuta sabato a Cavenago con la consegna della benemerenza civica e delle borse di studio. Aveva la voce rotta dall’emozione il luogotenente Giovanni Silipo, alla guida della stazione dei carabinieri dal 2008 al 2025, nel momento in cui gli è stato porto l’attestato. «Porto con me un bagaglio di ricordi e gratitudine

– ha commentato Silipo -. Quello che ho sempre voluto è essere un punto di riferimento: il legame con la cittadinanza è stato fondamentale nel lavoro quotidiano, così come importante è stata la collaborazione con amministratori, parrocchia e associazioni››. Ringraziamenti di Silipo andati anche alla famiglia, mentre a nome della cittadinanza è stato il sindaco Rinaldo Tribbia a elogiare l’operato del luogotenente ricordando l’attività svolta su un territorio che non lascerà vista «la scelta di acquistare un’abitazione in paese. Questo significa che continueremo a contare sulla sua persona anche quando dismetterà la divisa» ha affermato Tribbia. Ad aprire il pomeriggio di festa, dopo l’introduzione del dottor Cristian Bonatti sui pericoli del web, però è stata appunto la consegna delle borse di studio. «Siete l’esemplificazione dell’eccellenza e del merito, siate esempio›› ha esortato l’assessore con delega all’istruzione Enea Serra prima che venissero consegnate le borse di studio, ventitré di cui quattro alla memoria di Antonio Grassi e due a quella di Michele Negri, a Alice Bravi, Paloma Siboni, Francesca Maffoni, Maria Chiara Lena, Riccardo Forti, Francesco Rusca, Samuele Botrugno, Melissa Cottini, Alessandro Vioglio, Matteo Donati, Miriam Mocerino, Giorgio Rebughini, Marta Grassi, Andrea Bruno Meraldi, Francesco Baroni, Elena Mozzillo, Beatrice Orcadi, Adriano Bernasquelli, Emanuele Scartabellati, Marta Baresi, Sofia De Fabiani, Filippo Cagni e Giorgio Leggeri.n