Cassa alla Otil, logistica in affanno

Tempi difficili per la logistica, che in questi anni sta pagando a caro prezzo la crisi dei consumi. La Otil di Cornegliano Laudense in questi giorni ha incontrato i sindacati, l’azienda aveva infatti chiesto l’apertura di una procedura di mobilità per 60 lavoratori su 141. La trattativa, che ha visto una lunga discussione tra le parti, è riuscita però a ottenere una modifica rispetto ai piani iniziali dei titolari: «La procedura di mobilità riguardava 60 unità su 141 totali - spiega Luigi Galante, segretario territoriale della Uiltrasporti -, una richiesta motivata dalla perdita di un grosso cliente storico come l’Esselunga che, in un periodo di difficoltà, si è rivelata la classica goccia che fa traboccare il vaso. Abbiamo avviato un confronto con i vertici dell’impresa e siamo riusciti a trasformare la mobilità in cassa in deroga straordinaria, sempre per 60 unità. In più - aggiunge Galante - abbiamo previsto una deroga per lasciare ai lavoratori la mobilità volontaria, in questo modo chi se ne vuole andare può usufruire di un’agevolazione, nel caso di un’eventuale assunzione. Nonostante la complessità della situazione, la trattativa è andata a buon fine e ci auguriamo che l’azienda riesca a recuperare altri clienti».L’utilizzo degli ammortizzatori sociali partirà subito, nel mese di settembre, una volta sbrigati tutti gli adempimenti ministeriali. Oltre a Galante della Uiltrasporti, all’incontro hanno partecipato Guido Scarpino, segretario territoriale della Filt Cgil e Giorgio Tornusciolo, segretario territoriale della Fit Cisl.«Da qualche anno - sottolinea Galante -, da quando è iniziata la crisi più profonda, il calo dei consumi ha moltiplicato le procedure di mobilità e di cassa in deroga, si spera che in autunno lo scenario economica tenda al miglioramento. Nelle logistiche diminuiscono i volumi di lavoro e si procede con gli ammortizzatori sociali in deroga, ovvero quelli previsti per la logistica, dal momento che non c’è la possibilità di avere la cassa integrazione “normale”, fortunatamente ci sono risorse messi a disposizione dal governo». All’interno del comparto, la situazione delle cooperative necessita di un continuo “monitoraggio” da parte dei sindacati, che spesso in passato hanno denunciato problemi e irregolarità.«Nell’arco di sette mesi siamo riusciti a trovare un accordo anche per la Chiapparoli di Livraga, un’azienda importantissima con quasi 500 soci lavoratori - conclude infine Galante -. È stato fatto un gran lavoro, nei termini naturalmente a noi consentiti e vista la crisi. Prima di tutto sono stati regolarizzati tutti i lavoratori, attraverso l’applicazione del contratto al cento per cento. Al momento c’è del personale in esubero ed è stata aperta una procedura di cassa in deroga».

Greta Boni

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