
Cronaca / Centro Lodigiano
Lunedì 28 Febbraio 2011
Cala il sipario sulla storica riseria Zibra
Settimana prossima la produzione si fermerà
n Fine della storia per il glorioso marchio Risi Zibra: lunedì calerà il sipario sulle ultime attività che ancora si svolgono nello stabilimento di Mongattino di Mulazzano. Dei 17 dipendenti, dopo l’apertura della cassa integrazione, lo scorso dicembre, oggi restano due impiegate e tre o quattro operai per terminare i lavori di confezionamento del riso prodotto da altri. Le operazioni finiranno però lunedì e da martedì prossimo anche questi lavoratori saranno a casa. A restare in azienda sarebbe dovuta essere soltanto una delle impiegate, che però proprio ieri ha comunicato il proprio licenziamento, e ora ci si interroga persino su chi manderà avanti le pratiche con la banca per gli anticipi della cassa integrazione, come da accordo raggiunto tra sindacati, azienda e un istituto bancario. Dalla richiesta di cassa integrazione dello scorso dicembre, queste sono le seconde dimissioni che avvengono nello stabilimento, e ora i lavoratori dipendenti sono passati a 15. Nessun rischio, però, per l’accensione degli ammortizzatori sociali. «Noi abbiamo attivato la cassa integrazione per un solo anno, con già in essere però la richiesta di mobilità, che singolarmente individua uno, due o tre anni di versamenti aggiuntivi - spiega Vanna Minoia della Flai Cgil -. Contrariamente, l’attivazione per i due anni avrebbe previsto la richiesta di proroga dopo il primo, ma l’impossibilità di accedere alla mobilità qualora il numero dei dipendenti sia inferiore ai 15, un rischio che alla Risi Zibra è molto concreto». Nulla da fare, invece, per la vendita dell’azienda. La ditta era florida fino a pochi anni fa, poi alcune scelte gestionali l’hanno portata a privarsi dei prodotti a maggior ritorno economico, con investimenti su macchinari e scelte strategiche dubbie, che alla lunga non hanno pagato. Anzi: le entrate erano la metà delle uscite, negli ultimi mesi di gestione ordinaria. Da qui la decisione assunta a luglio dell’anno scorso dalla proprietà, la famiglia Amerio, di dare mandato per una liquidazione volontaria a uno studio legale di Milano, il quale da allora si è imbarcato in diverse trattative, molte abortite sul nascere, un paio franate quasi in dirittura d’arrivo. Negli ultimi giorni sono tramontate le ultime due ipotesi, di cui una, arrivata da un’azienda lodigiana, sembrava essere molto concreta. Invece, alla fine, sono evaporate entrambe.
«Ormai credo che solo un miracolo possa salvare lo stabilimento facendo riprendere anche solo in parte la produzione - conclude Vanna Minoia -. Continuiamo a sperare, anche perché l’impegno della Provinca di Lodi per una soluzione positiva è alto, ma francamente nessuno può farsi illusioni».
L’azienda è attiva sul mercato con lo stesso marchio da oltre 70 anni, e documenti storici attestano la presenza di una riseria a Mongattino fin dal 1600. Il riso Zibra era nel paniere di prodotti tipici “Lodigiano terra buona”. Tanti motivi, insomma, per salvare un marchio e la sua produzione, al punto che anche la Provincia di Lodi si è spesa attivamente per il miracolo. Al momento senza riuscirci.
Andrea Bagatta
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