Borgo e Pieve, ciclabile “fantasma”

Le amministrazioni fanno un passo indietro. E i cittadini, intanto, rischiano sulla propria pelle. Perché per raggiungere la fermata del bus sull’ex statale 235, la pista ciclabile in fregio alla provinciale 140, è completa solo per un tratto. Per il resto, il percorso non c’è. E, a piedi o in bicicletta, bisogna percorrere direttamente la provinciale, a contatto con auto e mezzi pesanti, senza protezione alcuna. Il caso riguarda i comuni di Borgo San Giovanni e Pieve Fissiraga.

Il primo tratto di ciclabile è stato realizzato dall’amministrazione di Borgo, all’interno della zona artigianale del paese, ma per arrivare all’ex statale 235 mancano circa 300 metri. La pista si ferma nel “nulla”, non ha sbocchi dunque. E pedoni e ciclisti sono costretti ad affrontare la provinciale 140, con tutti i rischi del caso. «È orribile vedere le persone passare in quel tratto - racconta un residente - , specialmente ragazzini e donne con il passeggino, magari con il buio e la nebbia. Io non mando la mia famiglia a rischiare la vita per prendere il pullman. Piuttosto andiamo in auto, anche se è un disagio». Per il Comune di Borgo, la situazione è chiara: «Spetta all’amministrazione di Pieve intervenire, perché il territorio non è di nostra competenza - spiega il sindaco di Borgo, Nicola Buonsante - : la questione l’ho sollevata direttamente, e più volte, al sindaco di Pieve Paola Rusconi, anche in occasione della prima conferenza dei servizi per il piano di territorio congiunto. E in quell’occasione il sindaco si era presa un impegno per valutare la situazione e l’accensione dei lampioni sullo stesso tratto, sempre e inspiegabilmente spenti». Dagli uffici comunali di Pieve, la presa di posizione è altrettanto netta però, senza aperture all’intervento. «Un progetto non c’è e non c’è mai stato perché quella è una strada che serve delle attività produttive e perché il proseguimento della ciclabile andrebbe ad immettersi direttamente sull’ex statale 235, dove non esistono viabilità e percorsi ciclo-pedonali» argomenta l’assessore ai lavori pubblici di Pieve, Geremia Dragoni. La fermata del bus? «Serve i cittadini di Borgo San Giovanni e, in un momento di crisi per la finanza locale, ogni Comune deve stabilire delle priorità - aggiunge l’assessore Dragoni - : le nostre riguardano i cittadini di Pieve, non quelli di Borgo. E lo dimostra l’impegno per la pista ciclabile sul cavalcavia dell’autostrada». Un “buco” dunque nel sistema delle ciclabili, che rischia di restare senza soluzione, nonostante i rischi per i cittadini. Da Pieve, un’apertura arriva solo in caso di disponibilità di fondi regionali. «Come è successo con la strada che serviva alla frazione Bargano di Villanova - chiude Dragoni - : in quel caso ci si è attivati con il Comune di Villanova, diretto interessato alla strada, per arrivare alla soluzione, grazie a fondi regionali. Gli amministratori sono obbligati a fare delle scelte. E le nostre devono guardare ai cittadini di Pieve».

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