Blitz nel bar per razziare i videopoker

La vetrata resiste all’assalto ma la banda scardina la porta

Prima hanno inutilmente tentato di mandare in frantumi la vetrata. Poi si sono concentrati sulla porta. E l’hanno scardinata facendo leva con un semplice piede di porco. Colpo notturno al Bar Fortuna di via Roma a Massalengo. Poco più di 300 euro in contanti e due macchinette per il videopoker, trascinate via dal locale in fretta e furia intorno alle 3 di lunedì mattina. A lanciare l’allarme nella notte tra domenica e lunedì, i titolari di una panetteria poco distante che a quell’ora erano già alle prese con il forno. Sono stati loro ad avvertire il 35enne gestore del bar di nazionalità cinese del suono dell’allarme che squarciava la notte massalenghina. «Quando sono arrivato la porta era aperta e il locale era pieno di fumo - racconta Ye Zequn, in Italia da 16 anni e conosciuto da tutti con il nome italiano di “Antonio” - , come succede ogni volta che scatta l’allarme».

Un tentativo di rendere difficile il lavoro ai soliti ignoti che però sono riusciti a scappare con la refurtiva, ovvero le due macchinette, posizionate in un angolo della saletta interna del locale, trascinate via dal muro e portate probabilmente grazie alla complicità di qualcuno che aspettava fuori con il motore acceso preparando la fuga. «Hanno anche frugato in giro e hanno trovato quello che avevo lasciato vicino al registratore di cassa - continua Antonio, ancora scosso - : io ho chiamato subito i carabinieri e sono uscito». Ben visibili all’esterno del locale, le “manovre” della banda che ha lasciato traccia del raid sia sulla vetrata, in cui si riconosce il segno del colpo secco sferrato nel tentativo di mandarla in frantumi, sia sulla porta, su cui hanno lavorato inserendo la leva tra i bordi e il battente, riuscendo poi a fuggire. «Per ora nessuno ha visto nulla - racconta ancora il giovane titolare - : qualcuno ha sentito l’allarme, ma non sappiamo molto di più». Come ancora non sa quanto contenevano i videopoker al momento del furto. «Se ne occupa la ditta specializzata - ha raggiunto ieri mattina, dopo la notte insonne - , ma immagino che ci fosse poco meno di 3mila euro». L’unica certezza è l’amarezza per il secondo colpo nel giro di otto mesi, da quando cioè ha rilevato il bar che ha chiamato “Fortuna”. Un nome che avrebbe dovuto essere di buon auspicio e che sembra beffarlo oggi. Poco meno di due mesi, infatti, il Bar Fortuna era già stato preso di mira in un assalto notturno. E i ladri, armati di un tombino sollevato dalla strada, avevano completamente distrutto la vetrata usandolo come peso per il lancio criminale. La vetrata, però, aveva tenuto, nonostante la ragnatela di crepe e la banda che aveva assaporato il bottino era stata costretta ad andarsene a mani vuote. Ieri, invece, Antonio non è stato così fortunato. E se anche il vetro ha tenuto, non lo ha fatto la porta. Per Massalengo non è il primo colpo nei bar del centro. Finito più volte nel mirino dei soliti ignoti anche il Bar Sport di via della Chiesa.

Rossella Mungiello

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