Biogas, “ultimatum” per le puzze

Gli uffici chiedono di mettere in atto tutti gli interventi per risolvere

il problema, numerose

le proteste dei residenti della zona

Odori molesti a Cornegliano Laudense, l’impianto a biogas della società Lodi Energia entra nel mirino della Provincia di Lodi. Emesso nei giorni scorsi un provvedimento con cui si intima alla società di porre in atto quelle azioni necessarie a capire il motivo del manifestarsi dei cattivi odori e i primi correttivi. La vicenda prosegue da tutta estate ed è già stata oggetto di un esposto alla procura della Repubblica da parte della polizia locale di Cornegliano Laudense, mentre il Comune ha ricevuto a sua volta molteplici segnalazioni con cui la popolazione ha lamentato a più riprese «la presenza di forti odori nauseabondi». Le segnalazioni dei cittadini «evidenziano come gli odori molesti interessino quotidianamente il centro abitato del Comune di Cornegliano Laudense, frazione Muzza, concentrandosi prevalentemente nelle ore serali e notturne» come riporta il provvedimento della Provincia di Lodi. Proprio in seguito alle prime segnalazioni Arpa Lombardia ha verificato la situazione e ha avanzato alcune proposte di intervento e approfondimento «per la riduzione delle molestie olfattive». E la Provincia di Lodi ha già trasmesso a metà luglio alla società tali proposte «ponendo l’attenzione in particolare sulla necessità di individuare da parte della ditta un soggetto terzo, qualificato, da incaricare per la valutazione della adeguatezza del processo degradativo della digestione anaerobica, che entri nel merito degli aspetti impiantistici, gestionali e di biologia del processo dell’impianto a biogas».

Visto il perdurare delle molestie olfattive del resto il Comune di Cornegliano ha segnalato alla procura della Repubblica di Lodi il fatto a metà dello scorso mese. Ora con il provvedimento emesso in questi giorni la Provincia di Lodi, unità operativa Aria, Acqua ed Energia, determina di imporre alla Lodi Energia Srl alcune azioni a partire dal «mettere in atto fin da subito gli aspetti migliorativi» già suggeriti da Arpa e parzialmente accolti volontariamente dalla società stessa «per ridurre l’entità del disturbo olfattivo». Entro 15 giorni poi si chiede di conferire un incarico a un tecnico per verificare tutte le condizioni dell’impianto e del processo al fine di determinare i motivi dei cattivi odori, anche «tenendo conto dell’orario serale e notturno in cui sono state maggiormente rilevate problematiche di molestie olfattive».

L’impianto a biogas di Lodi Energia è in attività da meno di un anno e mezzo, ma subito a luglio del 2013, dopo un sopralluogo e una denuncia alla procura da parte del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri di Milano era stato oggetto di una diffida da parte della Provincia di Lodi che rimarcava «il divieto assoluto di impiegare in centrale combustibili diversi da quelli autorizzati con determinazione dirigenziale».

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