Aste deserte per le tombe di lusso

È una dura polemica quella che da mesi si combatte in consiglio comunale a Tavazzano.

La questione ruota attorno al prezzo di base d’asta con cui le cinque nuove cappelle presenti nel cimitero, tutte uguali e in travertino, il cui costo di realizzazione era stato di 71mila euro ciascuna, sono state offerte al pubblico in concessione d’uso per 99 anni.

Le prime due aste, tenutesi nell’autunno 2011, sono andate deserte e ora si è arrivati al terzo bando. I prezzi di partenza sono stati rispettivamente di 55mila e 49mila euro, mentre la cifra da cui si partirà il prossimo 21 maggio (la battitura è prevista per quel giorno alle 9.30 in municipio) è di 44mila euro.

«Un prezzo troppo basso», va ripetendo ormai da mesi il consigliere di opposizione Gianfranco Roncari: «Dal mio punto di vista la questione è molto semplice- dice l’esponente del gruppo Guardiamo al futuro - le cappelle hanno avuto un costo di realizzazione di 71mila e 500 euro e, pertanto, non possono essere battute all’asta a un prezzo che sia anche solo di un centesimo inferiore. La matematica- continua - non è un’opinione: il fatto che siano state messe all’asta a un prezzo prima di 55mila, poi di 49mila e ora di 44mila euro, comporta un disavanzo».

Quello che preoccupa soprattutto Roncari è che la differenza tra il costo di realizzazione e quello di concessione «possa ripercuotersi sulla fiscalità generale», spalmando dunque sul paese l’intero costo delle cappelle di pochi.

Una critica che il sindaco Giuseppe Russo rimanda, con forza, al mittente: «La critica che Roncari ci ha mosso più volte in consiglio, e alla quale più volte abbiamo risposto, non sta in piedi - dice il primo cittadino - quello che, alla fine, deve reggere è il costo complessivo dell’opera, che, anche con la vendita delle cappelle a questi prezzi regge. Quello che dice non è vero: non c’è nessuna perdita. È soprattutto - continua Russo - non è vero che i loculi hanno subito un aumento di prezzo per compensare il costo delle cappelle. I loculi non hanno subito variazioni».

Anche l’assessore ai lavori pubblici Gianpaolo Corvini, in un precedente consiglio comunale, si era espresso sulla questione sedando gli animi e facendo chiarezza: «Quello fatto sul prezzo delle cappelle non è uno sconto, ma un abbassamento di prezzo, conseguente al fatto che le aste sono andate deserte; poi non c’è stato nessun aumento dei prezzi dei loculi, ma solo un adeguamento, sia per il fatto che i prezzi non avevano subito alcun rincaro da dieci anni sia per il fatto che è entrato in vigore il nuovo regolamento cimiteriale che prevede un periodo di permanenza nel loculo di quaranta invece che di trent’anni».

Luciana Grosso

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