Arriva la stangata sulle materne

Contributi ridotti al lumicino, arriva la stangata sulle rette delle materne. Sant’Angelo fa i conti con le prime conseguenze del piano d’emergenza anti-dissesto. A partire dall’istruzione e dalle scuole materne paritarie, le uniche in città da decenni a garantire la formazione per i più piccoli, dai 3 ai 6 anni, in assenza di una scuola dell’infanzia statale. Dopo l’incontro con il commissario prefettizio Mariano Savastano di mercoledì 7 ottobre, le scuole dell’infanzia Vigorelli di viale Montegrappa e Madre Cabrini di piazza Monsignor De Martino hanno già fatto partire le comunicazioni alle famiglie. I contributi confermati da Palazzo Delmati sono troppo pochi e l’aumento delle rette sembra l’unica via percorribile per garantire il funzionamento e l’attività dei due plessi. Per affrontare l’emergenza fondi in modo organico, i due istituti hanno convocato un’assemblea congiunta per lunedì sera, alle 20.45, nell’istituto cabriniano, proprio di fronte al municipio.

Ci sarà la presidente della Fism lodigiana, la federazione italiana scuole materne, Irenea Moiraghi Dellanoce, i gestori dei due istituti e ci saranno i genitori, già in fibrillazione in queste ore per i cambiamenti, che, secondo le prime indiscrezioni, incideranno, e non poco, sul bilancio familiare. Il piano con i tagli e le misure straordinarie, messo a punto dal commissario con il dirigente unico e il segretario generale dell’ente, è stato approvato giovedì, come previsto dalla scadenza inderogabile dei 90 giorni dalla richiesta del consiglio di accedere alla procedura di riequilibrio finanziario del luglio scorso. Una manovra studiata per affrontare la massa passiva da poco meno di 600mila euro che complessivamente interessa risorse per 1,8 milioni di euro. E che dovrebbe riportare i conti in asse entro i prossimi cinque anni, ma che coinvolgerà i bilanci comunali nei futuri dieci anni.

Tra i tagli individuati come necessari anche quelli sulle convenzioni con le scuole materne paritarie, che già erano stato ridotte con l’atto di indirizzo della giunta Crespi sul fronte dell’istruzione. Dopo quella prima sforbiciata, le rette erano state adeguate con un aumento di dieci euro a carico delle famiglie a partire da settembre 2015, da 100 a 110 euro, ora si parla di nuovi rialzi, più ingenti.

Secondo quanto emerso nelle ultime ore, i contributi alle due materne passerebbero dai complessivi 180mila euro stabiliti in estate, ai 40mila di oggi. E le rette dovrebbero essere aumentate di conseguenza con l’intento di stare al passo con i tagli e garantire il funzionamento delle strutture. In città, intanto, il malcontento è palpabile e i genitori sono già sul piede di guerra contro misure che rischiano di diventare insostenibili.

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