Annuncio shock alla Stampi Group

La Stampi Group di Massalengo prende la strada dell’Emilia e per i 15 dipendenti si apre la prospettiva di un trasferimento a Monghidoro che ha il sapore del licenziamento. La proprietà dell’azienda ha dichiarato di voler trasferire in provincia di Bologna tutte le maestranze lodigiane, ma quanti accetteranno il trasloco forzato?

L’impresa lodigiana ha siglato nei giorni scorsi un’intesa con le istituzioni locali emiliane, le sigle sindacali e il colosso americano Kemet Electronics per rilevare il sito produttivo di Monghidoro e assumere un centinaio di dipendenti della multinazionale entro il prossimo agosto 2013. Quella che poteva sembrare una bella storia di investimento da parte di un’imprese nostrana, rischia di essere però un boccone indigesto per i 15 lavoratori della Stampi Group di Massalengo, dove si producono stampi per materie plastiche e gomma, e forse anche per i 40 operai dell’azienda “cugina” MaNa Coils di Borgo San Giovanni, dove si lavorano bobine elettriche e altre componenti metalmeccaniche.

In un incontro con i sindacati Fim Cisl e Fiom Cgil avvenuto nei giorni scorsi il patron Elvio Turchetto, che è socio di Stampi Group, MaNa Coils e altre aziende, avrebbe comunicato l’intenzione di spostare i lavoratori di Stampi Group sull’Appennino e di non escludere in futuro il possibile spostamento anche di MaNa Coils. I sindacati per il momento confermano in modo vago la notizia.

«C’è stato un primo incontro, ma ci sono tanti aspetti ancora da chiarire - dice Laura Zangara della Fim Cisl -. Certo la vicenda ci preoccupa perché ha contorni piuttosto nebulosi e il futuro dei dipendenti non è chiaro al momento».

A metà ottobre un accordo per rilevare le attività Kemet di Monghidoro sembrava ormai cosa fatta e il soggetto acquirente doveva essere MaNa. Negli incontri sindacali in Emilia, addirittura, era stato spiegato che l’acquisizione «avrebbe portato nuove sinergie commerciali dal momento che la maggior parte dei clienti del gruppo MaNa sarebbero nel centro Italia», come riferito dai sindacalisti emiliani. Così la produzione MaNa sarebbe stata spostata sull’Appennino e a Lodi sarebbero rimasti solo gli uffici amministrativi. Quell’accordo, però, sembra essere sfumato sul filo di lana, forse per una fuga di notizie prima dell’avvenuta intesa (Kemet Corp. è quotata sul rigoroso mercato borsistico di New York). A questo punto sarebbe entrata in gioco Stampi Group, strumento operativo per l’acquisizione che poi rimane sempre in capo agli stessi soggetti imprenditoriali e in particolare a Elvio Turchetto.

Rimane con un punto interrogativo la partita delle produzioni e dei lavoratori. Turchetto avrebbe proposto il trasferimento di tutti i 15 lavoratori nel nuovo sito in Emilia. Una soluzione «alla Schneider», tanto per citare un caso d’attualità nel Lodigiano: nessuna mobilità, ma un trasferimento obbligatorio che potrebbe costringere molti a dare le dimissioni. E se oggi la questione riguarda la Stampi Group, domani potrebbe essere la volta di MaNa Coils.

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