Alla maratona in hand-bike

Il 4 novembre, sul ponte di Verrazzano, ci sarà anche lui. Luca Cremonesi di Mairano, 40 anni, ha realizzato il suo sogno riuscendo a “staccare” il pass per la maratona più importante del mondo, quella di New York. Sarà lui uno dei quattro italiani “diversamente abili” a partecipare alla gara.

La sua è una storia incredibile di forza e coraggio, iniziata 17 anni fa con grave un incidente sul lavoro che lo ha inchiodato a una sedia a rotelle. Ma lui non si è lasciato abbattere. «Mi sono accettato», dice, e con tanta forza di volontà e impegno ha deciso di continuare a fare sport, nonostante la tetraparesi spastica: prima in palestra, a Melegnano, e poi, su consiglio del suo istruttore, in sella a una hand-bike, una bici a tre ruote spinta con la forza delle braccia. E in quattro anni è diventato quasi un “campione” di questo sport. Ma non solo: in questi anni ha anche incontrato l’amore, Gabriella Costo Lucco, oggi sua moglie, e con lei ha avuto due figlie, di otto e nove anni. «Sono le prime tifose del papà - spiega Gabriella -, vengono sempre con me a vedere le gare e per noi è già una vittoria vederlo arrivare all’arrivo, perché molti non ce la fanno».

Di maratone, in questi anni, Luca ne ha fatte molte, da Roma a Milano, da Padova ad Alba, da Stresa a Trieste, con qualche successo e un tempo medio di circa due ore. Inoltre ha partecipato agli Europei e al Giro d’Italia. Intorno ha tanti amici, che formano quasi una squadra e che lo sostengono e lo seguono in allenamento (Marco, Davide, il papà Tiziano, l’allenatore Guido) e nelle gare (Marco, Massimiliano, Davide).

Il suo sogno più grande era quello di gareggiare alle Paralimpiadi, «ma ormai mi sono rassegnato, perché alla mia età non potrò più partecipare», e così questa maratona «sarà la mia Olimpiade». «Per lui è un sogno che si realizza» aggiunge la moglie. L’aggancio “giusto” lo ha trovato a Roma, quando ha conosciuto la presidente di una squadra americana di hand-bike. Con lei ha cominciato a parlare di New York e poche settimane dopo, a luglio, è arrivato l’ok alla sua partecipazione. «Non era una cosa scontata, ha dovuto dimostrare di aver fatto determinate gare e con certi tempi». Con lui ci saranno altri tre disabili italiani: partiranno davanti a tutti, con qualche minuto di anticipo, con altri atleti disabili provenienti da tutto il mondo; poi sarà il turno dei “normodotati”.

Ma questa sfida comporta anche dei costi e la famiglia Cremonesi, da sola, rischia di non farcela. L’Inail ha fornito una hand-bike nuova di zecca (del valore di circa 15mila euro), che deve ancora essere consegnata. Ma serve aiuto anche per il viaggio, che verrà a costare circa 4mila euro. «Stiamo cercando degli sponsor - spiega Gabriella -, ditte della zona disposte a darci una mano. I loro loghi saranno sulla maglia di Luca alla gara». Finora hanno aderito la ditta Pm srl di Alessandro Lorenzetti e la compagnia teatrale “Gli instabili” di Montesiro, che il 20 ottobre a Lodi Vecchio terranno uno spettacolo il cui ricavato sarà devoluto a Luca Cremonesi. Chi volesse contribuire può contattare la mail [email protected] o il numero 334-2669792.

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