Al Codognino i ladri non si fermano più

Furti a raffica nelle aziende: l’ultimo vale 40mila euro

Le ditte del Codognino stanno “cadendo”, una dopo l’altra, sotto i colpi di una banda di ladri professionisti. L’ultima vittima è la Confezioni Orchidea, di via Toscana, svaligiata domenica notte, ma in precedenza erano state razziate la falegnameria Tarenzi, l’emporio agricolo Novazzi, il bazar di cinesi Djl, la Olmi Sistemi (concessionaria per i cancelli Fac) e le officine meccaniche Foina e Arienta.

Una situazione a cui nessuno sembra in grado di porre un freno, nonostante il sospetto sia che ad agire sia sempre la stessa banda. Nell’ultimo furto, infatti, i ladri sono passati prima dalla falegnameria Tarenzi per aprirsi un varco e qui, in un pezzo di terra umida, hanno lasciato un’impronta di scarpa abbastanza nitida. «Era la stessa impronta che avevano lasciato quando erano entrati qui due settimane fa» spiega il figlio del titolare, Federico Tarenzi. Le vittime comunque hanno presentato denuncia alle forze dell’ordine, carabinieri o questura, e ora le indagini sono in corso.

Domenica notte, quindi, i ladri sono entrati alla Confezioni Orchidea, riuscendo a portare via materiale per un valore di oltre 40mila euro. «Hanno preso 5900 profumi e dopobarba, 49mila creme e lucida labbra, 3mila vassoi prodotti da noi. C’erano i bancali già pronti ma loro li hanno aperti per prendere i singoli pezzi, forse perché così pensavano di poter prendere più cose» spiega il titolare Damiano Tassone. L’azienda riceve la merce dalla Conter di Lodi Vecchio per realizzare confezioni natalizie e simili. «Per fortuna non sono venuti il giorno prima, quando c’erano 53 bancali già pronti da essere consegnati. In quel caso il danno sarebbe stato ancora più grave».

Ad accorgersi dell’intrusione, domenica notte, è stata una guardia giurata passata di lì intorno all’1. Ha visto le luci accese e le porte aperte, così ha chiamato il titolare (che sarebbe arrivato al lavoro alle tre) e poi i carabinieri. Ma dei ladri ormai non c’era più traccia. Questi sono arrivati dai campi, sono passati da Tarenzi e poi hanno scavalcato il muro di cinta alto circa due metri. A quel punto hanno rotto le finestre e poi hanno fatto entrare un furgone, forse un Ducato o un mezzo simile.

Nella falegnameria domenica sono solo “passati”, mentre erano entrati per fare un furto la settimana precedente. Ma dopo un giro negli uffici e nel magazzino non avevano rubato niente. Negli stessi giorni c’era stato il furto anche da Novazzi, il terzo nel giro di un anno: «I ladri sono entrati da una finestra in cima al capannone e poi si sono calati, hanno preso diverse motoseghe sia nuove che in riparazione e poi sono spariti velocemente, quasi senza lasciare tracce. Quando è suonato l’allarme mio padre è arrivato, ma sembrava tutto in ordine e dentro non ha visto nessuno». Razziata anche la ditta Olmi, dove sono spariti parecchi telecomandi.

Un vero incubo, insomma, per chi ha deciso di aprire proprio qui la propria attività commerciale. E i titolari si chiedono impotenti a chi di loro toccherà la prossima volta.

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