A caccia senza regole, denunciate altre tre persone nel Lodigiano

Si susseguono in provincia i casi di bracconaggio portati alla luce dalle guardie del Wwf: nel mirino anche specie protette

Altri tre casi di bracconaggio sul territorio lodigiano: denunciati un 70enne della Bassa e due fratelli bresciani. Proseguono i controlli delle guardie Wwf di Lodi, che nella giornata di sabato hanno sorpreso due fratelli residenti in provincia di Brescia, uno di 57 anni e l’altro di 52, mentre sparavano agli uccelli nelle campagne di Casaletto Lodigiano. Sentendo esplodere una raffica di colpi di fucile, le guardie sono giunte a un capannino mobile, costituito da un telo sostenuto da una struttura in telaio amovibile, da dove i cacciatori, nascosti dentro, erano intenti a darsi il cambio con il fucile. La ragione dello strano metodo di caccia è emersa non appena i pubblici ufficiali hanno chiesto ai cacciatori di esibire la licenza di caccia e uno dei due fratelli ha dovuto ammettere di non averla conseguita. Quindi le guardie hanno chiesto l’intervento della polizia provinciale e dei carabinieri forestali che sono accorsi sul posto. Il cacciatore sprovvisto di licenza è stato denunciato per porto abusivo d’armi e il fucile subito sequestrato. I forestali hanno proceduto alla comunicazione della notizia di reato alla Procura della Repubblica di Lodi, mentre le guardie Wwf, constatato che l’uomo era altresì privo del tesserino venatorio e di assicurazione e non era iscritto all’Ambito, hanno stilato un verbale amministrativo per 1300 euro di “multa”. Anche il fratello però non l’ha passata liscia. L’uomo infatti è stato denunciato per omessa custodia di armi.

Ma i fratelli bresciani non sono i soli ad essere finiti nella rete di controlli delle guardie Wwf di Lodi. La caccia all’allodola, il cui numero di esemplari è in continuo calo, proprio per questo è regolata da norme stringenti. Che i bracconieri però calpestano. Da qui l’attività sul campo delle guardie Wwf, diretta a contrastare le pratiche fraudolente. «La popolazione dell’allodola è in continua decrescita, per cui la caccia è assoggettata a particolari regole limitative – spiega Alberto Giani -. Non possono essere abbattute più di 10 allodole al giorno per cacciatore e non più di 50 in tutta la stagione. E vanno subito segnalate sul tesserino venatorio». Quello che non ha fatto il cacciatore lodigiano di 70 anni sorpreso dalle guardie due sabati fa a Corno Giovine. L’uomo aveva abbattuto due allodole senza segnalarle, ragione per cui ha avuto una sanzione amministrativa di 308 euro. E poiché aveva abbattuto anche uno storno, altra specie protetta, è stato segnalato all’autorità giudiziaria per violazione della Legge sulla caccia. Reato per cui è ammessa l’oblazione. Mediante il pagamento di una somma di denaro, in questo caso di 500 euro, il reato sarà estinto.

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