A Bargano spunta di nuovo la diossina

Sarà necessaria un’altra bonifica per la cava, già assegnati i lavori

Sono stati aggiudicati all’impresa Furia s.r.l. di Parma, specializzata nel trattamento di rifiuti industriali, i lavori per lo smaltimento del terreno ancora contaminato nella cava lungo la strada che dalla frazione Bargano porta a Vigarolo, dove furono asportati anni fa i famosi fusti contenenti diossina e dove peraltro erano già stati effettuati interventi analoghi, l’ultimo dei quali otto anni fa. Ma quell’operazione non fu sufficiente a decontaminare completamente il sito: a seguito del successivo campionamento effettuato dall’Arpa si è ritenuto di intervenire ancora, asportando un ulteriore quantitativo di terreno (si prevedono altre 1900 tonnellate) che verrà insaccato e trasportato negli appositi impianti di smaltimento (e quasi sicuramente non in Italia).

Il comune di Villanova Sillaro del resto ha già usufruito di un contributo regionale di 2,5 milioni di euro attraverso un decreto del 2006 in materiale ambientale, e ora la Commissione appositamente insediata, composta dal tecnico Luca Lena presidente e rappresentante del comune e da esperti del settore (gli ingegneri Carlo Locatelli e Marco Rivolta), è arrivata al termine del lungo iter (ben 32 sono state inizialmente le richieste di ditte interessate all’operazione) assegnando appunto l’intervento di bonifica. Si è dunque ora in attesa di stipulare il contratto e consegnare i lavori alla ditta aggiudicataria, per iniziare presumibilmente entro il mese di giugno, con la ditta Furia che procederà materialmente a prelevare il terreno contaminato in osservanza della rigida normativa vigente. Il piano di lavoro sarà accurato, con tutti gli accorgimenti del caso, compreso il tragitto e il passaggio degli automezzi in paese e sarà continuamente monitorato. E si prevede entro l’anno di concludere l’operazione e verificare ulteriormente la falda, per mettere in modo definitivo in sicurezza il sito. Questo intervento del resto consentirà una consistente (anche se non totale) diminuzione della contaminazione, e comunque i rischi saranno quasi completamente rimossi, così da prevenire i danni per la salute umana e ambientale.

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