Voci di speranza per il piccolo Claudio

Il Natale speciale di genitori e fratelli del bimbo falciato dall’auto

È aggrappata alle voci dei suoi cari, di papà Antonio, mamma Cinzia e dei due fratelli, la speranza che il piccolo Claudio Michelini possa risvegliarsi.

E quelle voci il giorno di Natale hanno intonato per lui le canzoni natalizie che amava tanto, tutti riuniti intorno al suo lettino al centro Irccs Eugenio Medea di Bosisio Parini a Lecco, specializzato in riabilitazione, dove il bambino è ricoverato dall’8 agosto. Un Natale molto lontano dalla normalità, cancellata d’un tratto il 10 luglio scorso dall’auto che lo ha travolto sulla provinciale 26 mentre faceva ritorno a casa.

Claudio aveva trascorso il pomeriggio con la mamma, il fratellino e degli amici di Turano, una pedalata fino a Bertonico per un gelato e poi tutti a casa. Ma a Castiglione dove il bimbo è nato non ha più fatto ritorno.

«Andiamo avanti piano piano, a piccoli passi - racconta il padre Antonio -, Dio ha già fatto un miracolo salvandogli la vita e preghiamo che con il suo aiuto possa tornare a stare bene».

Sulla vettura che lo ha investito era alla guida un 38enne di Codogno, in preda ai fumi dell’alcol e sotto l’effetto di stupefacenti, attualmente agli arresti domiciliari.

La velocità alla quale viaggiava sbalzò il piccolo a «49 metri dal punto in cui si trovava», ricorda come fosse ieri il padre. Un volo tremendo, in seguito al quale Claudio è caduto sull’asfalto senza sensi. «È sempre in stato vegetativo - spiega Antonio Michelini -, lui sta lottando, è bravo, ma risollevarsi da una botta così spaventosa è difficile».

Le giornate del piccolo sono scandite dall’ora di riabilitazione il mattino e da un’altra il pomeriggio, nell’equipe di medici che lo seguono c’è anche una logopedista. Una scalata lunga e dura quella che ha davanti, ma che non sarà da solo ad affrontare. «Dev’essere assistito ventiquattrore su ventiquattro per cui ci diamo il cambio a Lecco io, mia moglie e mio fratello - osserva il padre -, ci vorrà tanto tempo e anche i medici non fanno pronostici». Ognuno in cuor suo in attesa di un segnale del “risveglio”. Non tutto però sembra perduto, perché c’è qualcosa che Antonio Michelini tiene dentro di sé e lascia solo intravedere, ma che tiene accesa una speranza.

È una sensazione che ti arriva quando torna a parlare di Dio e con una voce diversa, osserva: «Claudio mi sta facendo vivere mille emozioni, per me è una rinascita, un miracolo che ci fa sperare che scatti quel qualcosa».

Per uscire dal coma il figlioletto è sottoposto a una terapia di psicostimolazione, ma è nei genitori, nel fratellino di 4 anni e nella sorella di 13 che ha i suoi più forti alleati.

Ad affermarlo sono gli stessi medici: «Ci hanno spiegato che le voci dei famigliari sono uno stimolo importantissimo per Claudio - soggiunge papà Antonio - per questo tutti i giorni siamo da lui e a Natale abbiamo portato anche i suoi fratelli. Naturalmente non era la prima volta che andavano a trovarlo, una psicologa li aveva preparati e sono stati bravissimi, gli hanno cantato persino le canzoni che gli piacevano tanto».

Laura Gozzini

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