Violenze tra centri sociali, operaio di Maleo in coma

Emorragia cerebrale per un pestaggio di gruppo,

la vittima frequentava il circolo Dordoni, nei tafferugli dopo la partita scatta la violenza politica

Un operaio di 49 anni di Maleo, Emilio V., è ricoverato con prognosi riservata all’ospedale di Cremona per una vasta emorragia cerebrale: è stato soccorso dal “118” poco dopo le 18.30 di domenica in via Mantova, a Cremona, dove sono avvenuti violenti scontri tra due frange di tifoseria della stessa squadra, la Cremonese. Poco prima era terminato il “derby” con il Mantova e anche grazie a un nutrito schieramento di polizia e carabinieri non c’erano stati scontri tra i supporter delle diverse squadre.

Le botte invece sono volate, stando alla ricostruzione finora accreditata dalla questura di Cremona, tra persone vicine a Casa Pound, movimento politico di estrema destra nato da un centro sociale romano, con una sede anche a Cremona, e soci e simpatizzanti del centro sociale di estrema sinistra Dordoni di Cremona, che vicino allo stadio, in via Mantova, ha la sede. Oltre al 49enne lodigiano, che versa in gravi condizioni e che è mantenuto in coma farmacologico, è finito in ospedale anche un 30enne di Cremona, noto alle forze dell'ordine come aderente a Casa Pound: anche il cremonese ha riportato ferite alla testa, ma non ha mai perso conoscenza.

Emilio V., invece, quando è stato soccorso era esanime e ha dovuto essere intubato per la respirazione assistita. La prima ipotesi è che sia stato colpito con una spranga in testa, e calci; la questura di Cremona sta comunque accertando l'accaduto e l’ipotesi di ferite causate da corpi contundenti non è l’unica. Al vaglio numerose testimonianze e filmati di videosorveglianza. Dal centro sociale Dordoni subito è stata espressa, anche a mezzo Internet, solidarietà a “Emilio, un compagno di tante lotte e tante battaglie“. Il 49enne, dipendente di una società della Lgh a Cremona che si occupa di igiene ambientale, è conosciuto per le sue idee di sinistra ma non è considerato un aderente al centro sociale. Semplicemente, quando c’è stato lo scontro tra tifosi della Cremonese “di destra” e “di sinistra”, si trovava in compagnia di amici del centro sociale.

Nativo della provincia di Cremona, da una ventina di anni abita a Maleo, «dove però nessuno l'ha mai notato come persona con idee estreme», constata il vice sindaco Francesco Bergamaschi. Ha moglie e due figli, ieri i parametri vitali venivano definiti “stabili”.

«Siamo molto preoccupati per le sue condizioni - aggiunge il sindaco Giuseppe Maggi - e da quanto apprendiamo, a Cremona si è verificato un episodio gravissimo, che ci riporta indietro di trent’anni. Violenze che sono sempre da condannare, e faccio mio il pensiero del sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, che ribadisce che la politica deve essere un confronto civile anche tra posizioni differenti, per lavorare sempre per il bene comune».

Secondo frequentatori del Dordoni, i primi a menare le mani sarebbero stati giovani di destra che si sono staccati dal corteo dei tifosi puntando alla sede del centro sociale, secondo Casa Pound invece si sarebbe trattato di un’aggressione condotta da giovani del centro sociale di estrema sinistra.

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