Un’ora gratis per ringraziare Cremonini

Il macello ritorna tutto italiano e i lavoratori sono soddisfatti

Un’ora di lavoro trattenuta dallo stipendio su richiesta dei lavoratori stessi: il totale ritorno in mani italiane dello stabilimento Inalca di Ospedaletto piace ai dipendenti del Consorzio di cooperative Euro2000 che operano nei reparti produttivi dello stabilimento. Una settimana fa era arrivato l’annuncio della rottura dell’accordo con cui il gruppo Cremonini e i brasiliani di Jbs dal 2008 controllavano alla pari la società Inalca, proprietaria tra gli altri dello stabilimento di Ospedaletto. Dopo un lungo tira e molla con i brasiliani, il gruppo italiano leader nella lavorazione della carne a fini alimentari è rientrato in possesso di tutte le quote di Inalca. L’esito del braccio di ferro è stato apprezzato subito dai sindacati lodigiani, e in questi giorni è arrivato anche il plauso dei lavoratori delle cooperative del Consorzio Euro 2000 che operano nei reparti produttivi, in totale oltre 500 lavoratori. Con una lettera indirizzata al cavaliere Luigi Cremonini, «i lavoratori, le Rsu e i presidenti delle cooperative e il presidente del consorzio Euro 2000» si congratulano con l’imprenditore «per la tenacia e la volontà che ha dimostrato acquisendo nuovamente il controllo totale del gruppo Inalca». Nella stessa lettera, trasmessa per conoscenza alla dirigenza dello stabilimento di Ospedaletto si annuncia anche un’iniziativa unica: la cessione gratuita di un’ora di stipendio a titolo di partecipazione simbolica all’impegno assunto dal gruppo Cremonini. «In questa occasione vogliamo essere diversi dal panorama nazionale, dove prevale sempre il conflitto, cercando di essere pratici e concreti - si legge nella lettera -. Noi lavoratori del consorzio Euro 2000 vogliamo, qualcuno sicuramente ci criticherà, condividere con lei la scelta fatta. Gli oltre 500 lavoratori delle cooperative decidono di collaborare al sacrificio facendosi trattenere un’ora di lavoro e di metterla a sua disposizione, cercando di dimostrarle la loro vicinanza e la stima per la scelta coraggiosa da lei compiuta». Un’iniziativa simbolica che però ha il sapore della concreta vicinanza all’impegno dell’azienda per mantenere Inalca italiana. «L’iniziativa è nata dalla rappresentanza sindacale unitaria che l’ha sottoposta ai lavoratori ricevendone l’approvazione - spiega Gianluca Grazioli della Fai Cisl -. Credo che questa azione rifletta anche lo spirito con cui è stata accolta la notizia che Inalca è di nuovo tutta italiana: negli ultimi tempi c’era qualche timore rispetto al possibile cambio di mano con il passaggio ai brasiliani, mentre il cavaliere Cremonini si è espresso più volte per il mantenimento dei livelli occupazionali di Ospedaletto, dando ampie garanzie per il futuro. L’iniziativa dei lavoratori è lodevole e si inserisce in quello spirito collaborativo e non conflittuale che caratterizza i rapporti all’interno dell’azienda».

Il ritorno in mani italiane piace ai lavoratori dell’Inalca di Ospedaletto che per ringraziare il patron Cremonini hanno deciso di devolvere un’ora di lavoro del proprio stipendio come partecipazione simbolica all’operazione che ha consentito al gruppo di rientrare in possesso di tutte le quote dell’Inalca

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