Cronaca / Basso Lodigiano
Martedì 05 Luglio 2011
Un “siluro” misterioso spuntasulle rive dell’Adda a Bertonico
(ore 16) Resta un giallo il contenuto del siluro ritrovato ieri nei pressi dell’Adda a Bertonico. Ora che i pompieri di Lodi hanno provveduto a mettere in sicurezza l’arnese e non dovrebbero esserci pericoli né per l’uomo né per l’ambiente, si dovrà indagare a fondo sul contenuto del materiale colorato che vi è all’interno. Una sostanza di colore rosso arancione, che secondo la segnalazione pervenuta ai carabinieri e diramata al comando provinciale dei vigili del fuoco ieri attorno alle 13, si temeva fosse radioattiva. Lo faceva pensare l’indicazione data dal conduttore del fondo che l’ha scoperta, il quale l’aveva descritta come fluorescente. Gli strumenti usati dai pompieri lo hanno escluso, ciò non toglie che dell’esatto contenuto non si ha ancora idea. Intanto l’accesso alla zona del ritrovamento è stata completamente sbarrato, in attesa che i tecnici dell’Arpa tornino sul posto per effettuare più approfonditi rilievi.
(ore 8) Un siluro con nella pancia della sostanza fluorescente è stato rinvenuto ieri mattina lungo l’Adda a Bertonico, vicino il vecchio ponte sul fiume. Non si tratta del temutissimo pesce d’acqua dolce né un residuato bellico, ma un fusto in vetroresina di 40 centimetri di base per un metro e sessanta d’altezza, con all’interno una polvere rossa, la cui natura resta da chiarire. Ed è sull’incognita di questa sostanza, sul pericolo che fosse radioattiva, che si è appuntata ieri l’attenzione dei vigili del fuoco di Lodi, della polizia provinciale, degli incaricati di Asl e Arpa accorsi immediatamente sul posto per assicurarsi che non succedessero incidenti. L’allarme è stato dato anche al sindaco di Bertonico Maruska Bonvini, che non ha tardato a recarsi di persona in località Stroppaio, il luogo dove era adagiato il siluro. Le forze dell’ordine sul posto
A fare il ritrovamento è stato il proprietario del fondo intorno alle 13 di ieri, quindi dalle 13.30 e fino alle 18.30 i pompieri hanno presidiato l’area tenendo debitamente alla larga chiunque tentasse di avvicinarsi. Bisognava essere certi della innocuità del contenuto prima di poter decidere il da farsi, e soltanto quando è stato possibile escludere lo spauracchio di emissioni radioattive l’intervento è entrato nel vivo. Arpa ed Asl hanno eseguito gli opportuni rilievi, quindi la messa in sicurezza del “bestione” adagiato sul terriccio è toccata ai vigili del fuoco di Lodi. A sgombrare il campo da ogni timore hanno pensato gli strumenti in dotazione del comando provinciale dei vigili del fuoco, nel momento stesso in cui hanno accertato che non vi era dispersione di gas né di particelle tossiche nell’ambiente.
Una leggera quantità del materiale a dire il vero è fuoriuscita dall’involucro, ma i pompieri l’hanno subito rimessa dentro, poi hanno sigillato il siluro in una guaina metallica e così imbragato l’hanno riposto in un pallet. Da lì si è cercato di dare un nome all’aggeggio, di capire insomma cosa fosse: un filtro d’aria o di liquidi industriale, secondo l’ipotesi più accreditata. Come sia finito sulla massicciata dell’argine, a due passi dall’attracco del vecchio ponte, resta invece da chiarire. Una snervante attesa ha preceduto le operazioni, come è normale del resto quando non si conosce la materia che si ha tra le mani. Al momento il siluro si trova dove è stato rinvenuto, in attesa che gli enti incaricati provvedano al suo conferimento in un apposito sito. L’accesso al perimetro circostante è stato di conseguenza interdetto.
Non è radioattiva la polvere arancione che fuoriusciva da un fusto lungo un metro e mezzo ritrovato a Bertonico . Ma di cosa si tratti è ancora un mistero e la zona dove è stato rinvenuto è tuttora chiusa
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