Un nuovo raid all’Itis Volta, scassinati dieci distributori

L’incursione risale a giovedì sera. La dirigente: «Siamo disperati»

I ladri sono tornati all’Itis Volta. E stavolta hanno scassinato almeno una decina di distributori su tutti i piani dell’istituto. A distanza di pochi giorni dal precedente allarme, scattato la mattina del 27 dicembre, ieri la dirigente scolastica Luciana Tonarelli e il personale hanno dovuto fare i conti con una nuova incursione. Pesanti i danni, per un bottino forse di alcune centinaia di euro.

«Siamo disperati, non so veramente cosa dire. In dodici anni non era mai successo niente di simile, e sono preoccupata, dico la verità. Ora metteremo dei rinforzi alle porte, da togliere al mattino, ma così non possiamo andare avanti. Speriamo solo che con le telecamere possa cambiare qualcosa» le parole sconsolate della dirigente.

I ladri sono entrati giovedì sera. L’allarme infatti è scattato intorno alle 20, quando una porta di emergenza è stata forzata, e sul posto sono giunte nel giro di 10 minuti sia le guardie giurate che la polizia. «È tutto registrato nei tabulati, hanno avuto pochi minuti per fare tutto, eppure hanno girato per tutta la scuola e hanno scassinato una decina di distributori automatici. Non so come abbiano fatto, credo fossero un gruppo di persone» aggiunge la dirigente Tonarelli.

La ditta Bruschi di Somaglia, che fornisce i distributori al Volta e anche ad altri istituti cittadini, ancora una volta è intervenuta per sistemare il danno, questa volta molto ingente, e ripristinare la funzionalità delle macchinette.

Con quello di giovedì sera, salgono quindi a quattro le incursioni dei ladri nell’istituto di viale Giovanni XXIII nel solo mese di dicembre. Le prime due durante i fine settimana di inizio mese, la terza fra il 24 e il 26 dicembre, probabilmente di giorno, e scoperta solo alla riapertura della scuola il 27 mattina, e l’ultima appunto giovedì. L’obiettivo è sempre lo stesso, ovvero le monete dei distributori, anche se all’interno non ci sono grosse cifre dato che vengono svuotate quasi ogni giorno. Il timore però è che i ladri possano “alzare il tiro” e puntare anche ad altro, come tablet e computer.

«Purtroppo le porte di emergenza non sono sicure e si aprono facilmente dall’esterno, la Provincia non fa più manutenzione, e non c’è più il custode: questa è la situazione e ora i nodi vengono al pettine» conclude amara la dirigente.

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