Un esercito di artigiani per le serre

Le strutture alimentate da Sorgenia realizzate in 12 mesi

Le maxiserre alimentate dal calore della centrale di Sorgenia saranno 66, con tre magazzini e una dozzina di strutture di servizio, e ci sarà anche un punto vendita per il pubblico. Saranno realizzate in 12 mesi con l’impiego di circa 400 persone, mentre a regime ci lavoreranno 150 o 200 dipendenti. Il progetto è presentato dalla società P&F, una nuova impresa partecipata al 50 per cento da Sorgenia Power e dal gruppo Ciccolella spa, leader in Europa nella produzione e commercializzazione di fiori recisi e piante da vaso che già nel Sud Italia ha attivato serre funzionanti da impianti di cogenerazione di centrali elettriche. Nella centrale di Turano e Bertonico di Sorgenia il calore disponibile allo scarico della turbina a vapore sarà condensato per la produzione di acqua calda a 35 gradi, che sarà trasferita alle serre con grandi tubazioni da uno o due metri di diametro. Con questa acqua saranno alimentate 66 serre per un’area di 70 ettari, e una superficie complessiva dell’insediamento di circa 190 ettari nei territori di Terranova dei Passerini e di Casalpusterlengo, a due passi dalla centrale Sorgenia. Le serre saranno riscaldate con questo calore cogenerato solo nei periodi freddi. Ogni serra occuperà un’area da circa un ettaro e sarà realizzata con elementi modulari in acciaio zincato e tamponatura in vetro trasparente, con copertura a falda vetrata apribile su un lato. I moduli saranno di 119,4 metri per 86,4 metri con sottomoduli da 3,7 metri per 9,6, e un’altezza al colmo di 5 metri e mezzo. Il complesso comprenderà tre magazzini che serviranno alla lavorazione e allo stoccaggio dei prodotti, anche in celle frigorifere, e al deposito delle attrezzature e delle materie prime utilizzate in lavorazione. Il magazzino centrale avrà dimensioni di 74,80 metri per 115,10 metri e 9 di altezza e sarà realizzato a quattro campate, mentre i due magazzini più esterni avranno dimensioni più contenute, i due terzi circa del principale, e saranno a tre campate. Ci sarò anche uno spaccio accessibile dall’esterno. Nell’area sono poi previsti 12 corpi servizi, di cui cinque centrali termiche di back up, due cabine elettriche di trasformazione di grande potenza e cinque di potenza più contenuta. Le centrali termiche di back up saranno delle grandi caldaie di 30 metri per 18, alimentate a gas naturale e funzionanti solo in caso di blocco del rifornimento di calore dalla centrale. Ogni caldaia avrà un camino alto tra i 13 e i 17 metri per lo scarico del vapore e tutti i relativi apparati: scambiatori, pompe, valvole e sistemi di controllo. Ognuna delle cinque unità sarà dislocata in un settore omogeneo di serre. La costruzione delle serre e di tutte le strutture di lavorazione e accessorie dovrebbe durare circa 12 mesi e dare lavoro a circa 400 persone «delle quali buona parte, maestranze e artigiani locali», come si legge nella relazione al progetto. Una volta in funzione, per l’attività di ognuna delle 66 serre saranno necessarie due persone, per un totale della forza lavoro compresa tra le 150 e le 200 persone incluso il personale amministrativo, circa un decimo del totale.

Andrea Bagatta

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