Ucciso da un infarto al veglione

(3 gennaio, ore 17.30) È fissato per giovedì mattina l’ultimo saluto a Manolo Massetti. Presso la parrocchiale di Casalpusterlengo, alle 10 verranno celebrati i funerali del 35enne stroncato da un malore la sera di Capodanno. Ieri pomeriggio presso la camera mortuaria di Codogno si è svolta l’autopsia che ha confermato la morte per infarto, quindi il feretro è stato portato all’ospedale di Casale dove rimarrà fino a giovedì.

(3 gennaio, ore 9) Non c’è soluzione alla morte di Nolo e nessuna parola che possa consolare la moglie Silvia, sotto choc dopo aver visto l’uomo che amava morire davanti ai suoi occhi. Così scorre su Facebook la pioggia di messaggi di amici o semplici conoscenti dei due ragazzi, parole che racchiudono lo sgomento per la tragedia di Capodanno: i due sposini di Casale sono da amici in via Pirandello a Codogno, il tempo di un aperitivo prima di andare insieme a cena da un’altra parte; ma all’improvviso Manolo Massetti crolla a terra privo di sensi. Medico e sanitari del “118” hanno tentato di rianimarlo, uno sforzo inutile perchè il massaggio cardiaco era su un corpo ormai morto. «Silvietta...un abbraccio», «Ciao Silvia...ti sono vicina con il cuore, penso sia un dolore indescrivibile», «Silvia ho saputo ora, mi spiace moltissimo, ti sono vicino». Un fiume interminabile di post che neppure provano a lenire quello che fa male solo a dirlo, che lo si può accogliere e basta. E vengono alla mente le parole di Gandhi, quando scriveva: «Tu e io non siamo che una cosa sola. Non posso farti del male senza ferirmi». Solo il tempo ricucirà forse la ferita che la 35enne casalina porta dentro, di quelle che si rimarginano ma non si cancellano. Intanto si aspetta di sapere quando sara fatta l’autopsia per capire la causa del decesso. Prima della tragedia non c’era stato nessun segnale che potesse far temere nulla del genere. Manolo stava bene. Da qualche mese aveva persino smesso di fumare, tra i propositi per il 2012 c’era quello di andare a nuotare. «Non ho parole» scrivono in tanti su Facebook, parole ferme sulla soglia di un dolore inconsolabile.

(2 gennaio) «Ti sono vicina con il cuore». È un fiume di solidarietà che scorre nelle centinaia di messaggi postati su Facebook dagli amici o anche semplici conoscenti di Nolo e Silvia, a due giorni dalla morte del 37enne di Casalpusterlengo. Manolo Massetti si è spento la sera di Capodanno ucciso da un infarto, rappresentante per Edison Energia. L’uomo stava bene e la sua morte improvvisa ha gettato la moglie Silvia nel più totale sconforto. Un dolore inconsolabile il suo, che chi la conosce e le vuole bene sente e nel sentirlo sa di non lenire in alcun modo. «Erano una coppia innamoratissima - racconta un’amica - di quelle che ti fanno ancora sperare che l’amore esiste». E così in tanti neppure riescono a commentare, «sono senza parole...ti abbraccio» scrivono.

(1 gennaio) Tragedia la sera di Capodanno in via Pirandello a Codogno. La corsa dell’ambulanza e il tentativo di un amico che era lì con lui di rianimarlo, non hanno potuto nulla contro il destino beffardo che si è portato via Manolo Massetti, 35enne di Casalpusterlengo, ucciso da un improvviso malore mentre si trovava con la moglie Silvia a casa di amici. Per tutti “Nolo”, di professione rappresentante Edison Energia, era il volto sorridente dei suoi anni.Da quando aveva conosciuto Silvia e i due si erano sposati nel 2010, era un ragazzo felicemente innamorato, coi mille sogni e progetti da condividere assieme a lei. Erano una cosa sola Nolo e Silvia, ed è un dolore che non si può spiegare quello che come un velo è sceso sullo sguardo della moglie. «Non è riuscito nemmeno a dire che stava male - racconta sopraffatta dalle lacrime la giovane donna, come lui 35enne, personal trainer alla palestra Kinesi a Casale -, un nostro amico ha provato a rianimarlo ma non c’è stato niente da fare, subito dopo è arrivata l’ambulanza e anche i medici e paramedici per mezz’ora hanno tentato l’impossibile».La speranza che Manolo potesse rispondere allo sforzo dei soccorritori per salvarlo è stata cancellata di netto, tolta di mezzo dal suo corpo che ha smesso subito di respirare. Arresto cardiaco, questa la sentenza inappellabile della sua morte. I due sposini dovevano trascorrere la nottata di Capodanno a cena da un’altra parte e in via Pirandello erano arrivati intorno alle 19.30 per il classico aperitivo con gli amici codognini, ma poco dopo il loro arrivo è successo l’irreparabile. Il 35enne si è accasciato e tutto è cambiato in un momento. «Giovedì era andato a giocare a golf e stava benissimo - ricorda la moglie - non aveva mai avuto niente - ripete come in trance - stava bene». Da due mesi Nolo aveva anche smesso di fumare, se l’era messo in testa e alla fine ce l’aveva fatta. Come sempre. Perché era fatto così, uno che quando credeva in una cosa ci si buttava anima e corpo. Proprio come nella battaglia contro l’inceneritore Elcon a Casalpusterlengo, in prima fila lui e la moglie a fianco del Comitato Casale Respira. Che l’insediamento non dovesse passare Manolo ne era convinto, per cui giù in strada a raccogliere firme e pronto a inviare le osservazioni tecniche con i cittadini come lui più esposti al rischio della centrale. Era tra quelli per via del fatto che abitava a due passi della Lever, in via Adige, nella zona dove Elcon ha tentato di piazzare l’inceneritore. Non aveva sempre abitato lì, con la famiglia era cresciuto alla cascina Ducatona prima che la mettessero in vendita, e per una breve parentesi a Terranova. Il padre aveva tenuto per molti anni una ferramenta a Casale, secondo di due fratelli, adorava la madre Loretta scomparsa un anno fa. Con la moglie era solito passare al Plaza, e quando sabato notte la notizia della tragedia è arrivata, gli amici hanno interrotto la festa. Un minuto di silenzio, poi il lungo applauso.

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