Ubriaco in bici, sentenza dopo 5 anni

Arriverà molto probabilmente solo l’8 aprile prossimo la sentenza per R.M., un marocchino di 40 anni che nel giugno del 2009, un sabato sera, era stato denunciato dalla polizia locale di Casalpusterlengo per guida in stato di ebbrezza alcolica. Non era al volante di un’auto, ma in sella a una bicicletta e, stando alla segnalazione di diversi pedoni, stava sfrecciando a tutta velocità sui sentieri pedonali del parco delle Molazze, sfiorando pericolosamente grandi e piccini.

I vigili lo avevano colto in flagranza di pedalata e, dopo averlo riconosciuto perché già volte sospettato di girare per Casale ubriaco sulle due ruote, l’avevano sottoposto alle analisi di legge: il tasso alcolemico era risultato di 2,5 grammi di alcol per litro di sangue, quanto può derivare, ad esempio, dall’assunzione di più di una decina di Campari Soda a stomaco vuoto, Il limite massimo ammesso per la guida di veicoli è di 0,5 grammi di alcol per litro di sangue e l’infrazione commessa dal nordafricano superava abbondantemente la soglia che prevede le sanzioni più elevate.

Così era stata sequestrata la bicicletta, affidata alla moglie del nordafricano. Il ritiro e la sospensione della patente li ha evitati, dato che ne era sprovvisto. Ma era scattata la denuncia penale. La procura, come sempre avviene per le guide in stato di ebbrezza, aveva proceduto chiedendo al gip un decreto penale di condanna: 41 giorni di arresto, senza sospensione condizionale ma immediatamente convertiti in ammenda, a 40 euro al giorno, per 1.640 euro. Va chiarito che da un paio di anni a questa parte il fattore di conversione è salito a 250 euro e chi oggi commettesse la stessa infrazione verrebbe condannato a oltre 10mila euro di ammenda.

La notifica del decreto penale, però, non è andata a buon fine perché il marocchino nel frattempo ha cambiato residenza e risulta irreperibile. A portare avanti il caso quindi, a spese dello Stato, il difensore d’ufficio, Lorenzo Sari.

La citazione diretta a giudizio è scattata solamente alla fine del 2012 e il processo si è aperto lo scorso anno. Gli agenti della polizia locale sono stati chiamati a testimoniare per accertare la regolarità formale della procedura di accertamento del tasso alcolemico (che è stata causa di assoluzione per molti automobilisti) e ora manca solo la sentenza.

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