Turismo sul Po: dove è finita la motonave della Provincia?

Il Ligaligö è naufragato. Mentre sul Po l’Europa rilancia il progetto del canale navigabile e la nuova conca di Isola Serafini si prepara a dare il via alla tratta Cremona-Piacenza, nella Bassa il progetto turistico sul Grande Fiume affonda. L’ultima ad abbandonare la motonave, nata per promuovere il turismo fluviale sul Po, è stata la Provincia i che nell’ultimo anno ha cercato di “salvare il salvabile”.

Inutili però i tentativi di mettere d’accordo i Comuni che nel 2012 avevano firmato, in occasione del varo, con tanto di colpi di cannone, l’impegno a versare (ma non tutti l’hanno fatto) le rispettive quote per far navigare la motonave acquistata dall’associazione San Michele (formata dagli stessi Comuni firmatari) con il contributo di 40 mila euro a fondo perduto da parte della Provincia (ex giunta Foroni) che riconosceva ogni anno anche una quota per la navigazione e 30 mila euro di Regione Lombardia.

A oggi la “barca” risulta, in teoria, arenata al porto di Cremona, dove in realtà nessuno l’ha più vista. Difficile sapere che fine abbia fatto. Del Ligaligö nessuno ha più voglia di parlare. La motonave non è arrivata neppure all’Expo 2015, evento per cui era stata progettata. Si è arenata prima, per poi affondare negli abissi della Bassa insieme ai soldi pubblici spesi, per chi ce li ha messi, per farla camminare un paio d’anni.

Santo Stefano Lodigiano (ideatore dell’associazione San Michele), Caselle Landi, Castelnuovo, Corno Giovine, Senna Lodigiana, Orio Litta, Somaglia, Guardamiglio e San Rocco al Porto: questi erano i paesi aderenti al progetto, per lo meno nel documento simbolico sottoscritto per l’inaugurazione. Ma nessun atto amministrativo è poi seguito.

Così Somaglia, San Rocco al Porto, Orio Litta e Senna non hanno mai versato le quote, Guardamiglio una sola annualità. Eppure questi stessi conteggi portati dall’associazione San Michele all’attenzione dei paesi e di palazzo San Cristoforo sono stati contestati, insieme a quelli di gestione della navigazione, in occasione dell’ultimo vertice avvenuto oltre un anno fa. Di fatto in Provincia si è cercato un protocollo di intesa chiaro che indicasse, oltre al contributo versato dall’ente provinciale per la barca, anche le modalità di sviluppo del progetto e le sue tempistiche, ma non esiste nessun protocollo di intesa agli atti.

L’associazione San Michele non ha risposto alla lettera raccomandata inviata dalla Provincia di Lodi mesi fa, ma l’associazione pare non esista più. In compenso la Provincia di Lodi, dopo avere interpellato il Consorzio Navigare l’Adda in qualità di gestore del servizio di navigazione del Ligaligö, ha ricevuto dal Consorzio la comunicazione di disarmo della motonave.

Una barca messa in acqua nel 2012 senza bussola che pare non sia possibile neppure recuperare al largo ormai.

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