Sul Po un corridoio per la risalita dei pesci

Il Po torna a vivere: inaugurato presso la centrale Enel Green Power Carlo Bobbio di Isola Serafini, alla presenza del governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni, il corridoio di passaggio per la fauna ittica, realizzato nell’ambito del progetto Life Con.Flu.Po, cofinanziato dall’Unione europea (presente il capo unità Life Commissione Europea Angelo Salsi). L’intervento portato a termine in due anni a Monticelli, “davanti” a Castelnuovo, è molto più di una scala di risalita: è stato strutturato per garantire il ripopolamento di specie ittiche in via di estinzione, a partire dallo storione cobice, che, per vivere, ha bisogno di acqua dolce e marina.

Una possibilità negata dal 1960 con la costruzione dello sbarramento idroelettrico che taglia il fiume Po a Isola Serafini, ma ora restituita dal corridoio che mette in relazione lungo il Grande fiume, i laghi con il mare Adriatico. Il progetto che ha visto la Regione Lombardia come ente capofila, è stato sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, dall’Autorità di Bacino per il Po, dall’Aipo, dalla Provincia di Piacenza, dalla Provincia di Rovigo e dal Parco Ticino Lombardo.

«Oggi saniamo una ferita aperta e lo facciamo nel migliore dei modi – ha dichiarato l’assessore lombardo all’agricoltura Gianni Fava -, ora è importante far partire una consulta interregionale sulla pesca lungo l’asta del Po». Anche in funzione “anti-bracconaggio”, un altro degli elementi che, insieme all’invasione dei siluri, ha compromesso la fauna ittica del Po.

«Come Regione Lombardia siamo attenti al tema dei fondi europei - ha spiegato il presidente Roberto Maroni - perché li spendiamo bene: in una recente classifica sull’utilizzo dei fondi europei, nella programmazione 2014/2020, la Lombardia è seconda dietro il Baden Wuerttemberg ma noi vogliamo arrivare primi, ed è quello che è successo oggi».

Nel dettaglio, il passaggio per pesci è dotato nella parte centrale di una cabina di monitoraggio con vetrate subacquee ed un sistema di telecamere in grado di registrare ed identificare “h24” le specie ittiche in transito. A monte invece è stato realizzato un sistema sperimentale di cattura dei pesci in transito. Di fatto, l’opera consente, dopo oltre cinquant’anni, di riconnettere al Mare Adriatico almeno altri cento chilometri a monte della diga lungo il corso principale del Po nonché il reticolo idrografico sotteso che si estende per oltre 70mila kmq (in cui rientrano i sottobacini del Ticino del Lago Maggiore e del Lago di Lugano), migliorando lo stato di conservazione della Rete Natura 2000 (che interessa ben 33 siti di interesse comunitario).

L’investimento complessivo è di 7,5 milioni di euro (3,5 milioni erogati dall’Ue, 3 milioni da capofila e partner e 500mila cofinanziati da Enel Green Power).

«Enel Green Power ha da tempo inserito i progetti di sostenibilità ambientale e di tutela della biodiversità nella propria strategia di business - ha sottolineato Giovanni Rocchi, responsabile Enel Green Power Emilia Romagna, Toscane e Marche -, siamo orgogliosi di aver collaborato al progetto».

Presenti all’inaugurazione anche l’assessore emiliano all’agricoltura Simona Caselli, il dirigente pesca Canton Ticino Tizano Putelli, il sindaco di Monticelli Michele Sfriso.

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