Spaccio di droga a Codogno e nei campi della Bassa, 3 arresti dei carabinieri

A coordinare il traffico era un marocchino che si trovava agli arresti domiciliari in Liguria

Cinque misure di custodia cautelare, di cui tre in carcere e due al proprio domicilio, di queste quattro già eseguite, portate a termine dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Codogno, con la collaborazione della stazione di Vallecrosia, in provincia di Imperia, per il reato di spaccio in concorso di sostanze stupefacenti. Questi i capi d’accusa nei confronti di tre marocchini e due italiani resi noti in conferenza stampa oggi dal comandante della Compagnia di Codogno, il maggiore Enrico Castelli, e dal comandate del Nucleo Operativo Radiomobile Angelo Bernardi.

L’operazione è stata denominata “Smart working” per via della particolare modalità della cessione degli stupefacenti da parte di un marocchino del 1995 agli arresti domiciliari a Vallecrosia che, ospitato da un italiano classe 1971, riceveva gli ordini e li girava poi ad un connazionale, tutt’ora non ancora arrestato, che attendeva i clienti all’interno dell’ex Fardeco a Codogno. Nell’ambito della medesima operazione, i carabinieri hanno tratto in arresto anche un altro marocchino, nato nel 1996, e un italiano, a sua volta del 1971, il primo condotto in carcere e il secondo ai domiciliari, pizzicati a spacciare nelle zone agresti di Codogno, Casale, Fombio, Guardamiglio e Somaglia. Nell’ambito delle indagini, partite ad agosto 2020 e concluse a dicembre dello stesso anno grazie anche ad intercettazioni telefoniche nei confronti di sei diverse utenze, sono stati recuperati 3.75 grammi di eroina, 1.8 grammi di cocaina e 15.7 grammi di hashish, oltre alla segnalazione di sette consumatori sui 26 identificati.

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