Sorgenia, per il territorio speranze deluse

Il nuovo impianto avrebbe dovuto funzionare

da volano per l’economia locale e per l’area ex Gulf,

ma la gran parte dei progetti non è stata realizzata

Niente cultura e sport targato Sorgenia nel 2015: la società ha comunicato che quest’anno i 100mila euro previsti in Provincia per queste iniziative non ci sono. È la fine del sogno, se mai c’è stato, che la centrale di Turano-Bertonico potesse essere il motore dell’economia lodigiana. Le promesse mancate dal colosso dell’energia al Lodigiano sono tante, e oggi con la definitiva uscita di scena della famiglia De Benedetti da Sorgenia si apre una fase ancora da decifrare. «Sorgenia forniva sostegno alle attività culturali, sociali e sportive della Provincia - spiega il presidente dell’ente con sede a palazzo San Cristoforo di Lodi Mauro Soldati -. In passato erano 100mila euro, l’anno scorso furono 70mila. Quest’anno però siamo stati informati che quelle risorse non ci sono. Le condizioni economiche di Sorgenia sono cambiate, dobbiamo fare i conti con questa nuova realtà». I 100mila euro che non arriveranno sono solo una delle promesse sfumate. La più cocente è stata quella relativa alle serre: nel 2011 era stata fatta una variante di sportello unico a Casale perché la società P&F, partecipata da Sorgenia e dal gruppo Ciccolella, voleva realizzare tra Terranova e Casale un insediamento di 66 serre su 170 ettari di terreno, una maxi-operazione che avrebbe creato 250 posti di lavoro e che avrebbe sfruttato la cogenerazione del calore sviluppato dalla centrale. Il venire meno degli incentivi legati a quel tipo di insediamento, però, ha fatto prima scemare e poi sparire quell’investimento. Sorgenia doveva poi occuparsi della riqualificazione del colatore Valguercia per 300mila euro, mai eseguita, e doveva realizzare due ciclabili, Bertonico- Cascina Colombina e Turano-Vittadone. La prima fu realizzata subito, la seconda fu oggetto di revisione, con l’intesa per due piste distinte, una a Turano e una a Vittadone, ma a oggi non si è ancora visto niente, con progetti che continuano a cambiare e la società che prende tempo. Altre operazioni minori sono state realizzate in parte (la distribuzione di lampadine a basso consumo e le agevolazioni a privati per pannelli fotovoltaici). Le incentivazioni energetiche invece per favorire insediamenti produttivi nel polo ex Sarni-Gulf non sono mai arrivate, anche perché il polo ex Gulf è rimasto al palo. Infine il sostegno all’agricoltura lodigiana prevedeva la realizzazione di due impianti a biogas per un valore di 10 milioni di euro, ma le indecisioni (e le divisioni) degli allevatori, e il venir meno degli incentivi ha fatto naufragare i progetti. «C’era però un impegno su questa partita, e quindi abbiamo chiesto a Sorgenia di formularci proposte alternative», spiega Soldati. A fronte degli impegni non mantenuti, il territorio si è intascato comunque 7 milioni 300mila euro divisi tra Provincia e Comuni di Bertonico (1 milione 460mila euro), Casale (1 milione 156mila euro), Castiglione (663mila euro), Cavenago (251mila euro), Mairago (375mila euro), Secugnago (223mila euro) e Terranova (252mila euro). Nulla andò a Turano, che non firmò la convenzione pretendendo il pagamento di 22 milioni di oneri. Il Tar del Lazio diede ragione al Comune (invitandolo però a rivedere l’importo), ma il maxi-sconto varato dal Parlamento l’anno scorso di fatto impone a Turano e Sorgenia di trattare una ridefinizione del pagamento. Resta da capire su quali basi, visti i cambiamenti in società: Sorgenia la settimana scorsa è passata definitivamente dalla Cir di De Benedetti a 19 banche creditrici (tra cui il Banco Popolare) che hanno convertito il credito da 600 milioni di euro in quote azionarie, ottenendo il 98 per cento del gruppo. Presidente del nuovo Cda è Chicco Testa, amministratore delegato Gianfilippo Mancini. Non sono cambiati invece i manager locali.

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