Si spegne il “sorriso” del Parco Adda

Male incurabile stronca la 34enne Elisa Votta, portavoce dell’ente

Il sorriso ad illuminarle il volto, Elisa Votta non ha smesso di guardare al sole fino all’ultimo giorno. La malattia se l’è portata via sabato, dal letto dell’ospedale di Crema dove era ricoverata da una decina di giorni. È venuta a riprendersela dopo che le aveva concesso una tregua e i familiari, gli amici, i colleghi avevano sperato.

Perché il male che l’aveva colpita quattro anni fa (un tumore al seno, ndr) era di quelli da cui si può guarire e non v’era ragione per cui anche lei non ce la facesse. Non è andata così. Trentaquattro anni, residente a Crema, Elisa era per tutti il volto gentile del Parco Adda Sud, la “ragazzina” - a dispetto dell’età - tante volte al fianco del presidente Silverio Gori.

Lo scorso dicembre una ricaduta l’aveva costretta a casa e da allora la sua scrivania era rimasta vuota. Della malattia parlava di rado, attenta più agli altri che a sé, troppo innamorata della vita per lasciare che la paura gliela levasse poco a poco. Quali tormenti serbasse nel cuore lo conoscevano solo gli affetti più intimi, però una traccia la si poteva trovare tra le sue cose, proprio nell’ufficio in via Dalmazia a Lodi dove prima di aggravarsi si recava al lavoro ogni giorno: Elisa collezionava coccinelle, minuscoli adesivi appiccicati alla tastiera e sullo schermo del suo pc, il suo innocente portafortuna. «Ho visto l’ultima volta Elisa il 25 marzo alla presentazione di un libro a Crema - ricorda Gori -, aveva in mente un sacco di progetti e tutti al Parco attendevamo con ansia che superasse il brutto momento per tornare ad averla con noi a lavorare». Al Parco Adda Sud la giovane, primogenita di Isella e Paolo Votta e nipote dell’ex consigliere regionale di Forza Italia (e oggi direttore generale dell’Asl) Marco Votta, era stata parte attiva negli ultimi dieci anni. Laurea in biologia, aveva cominciato come guardia volontaria e dopo il concorso era entrata a farne parte come responsabile dell’ufficio immagine.

«Era una ragazza amabile, dai modi sempre gentili - continua Gori - la sua morte è stato uno shock per il Parco e voglio esprimere il cordoglio di tutti noi alla famiglia». Condivideva con Elisa l’ufficio e non riesce a raccapezzarsi di quel che è successo, il responsabile amministrativo Maurizio Polli: «Non ho parole per dire cosa provo - si limita a dire -, ci vedevamo tutti i giorni e c’era un rapporto di amicizia». Solare, con una voglia matta di fare e una comunicativa che l’avvicinava al pubblico, Elisa lascia in chi l’ha conosciuta il dovere di non perdersi d’animo, di non arrendersi. Lei non l’ha fatto mai. Si può spiegare così la folla che ha accompagnato il suo ultimo saluto, la funzione celebrata ieri mattino nella chiesa di San Benedetto a Crema e a seguire la sepoltura nella tomba di famiglia a Casalpusterlengo.

I famigliari, i colleghi e tanti, tantissimi amici, stretti nel dolore e nella rabbia per quella luce che si è ineluttabilmente spenta.

Il tumore non ha lasciato scampo a Elisa Votta: la 34enne responsabile dell’ufficio immagine del Parco Adda Sud si è spenta all’ospedale di Crema dove era ricoverata da una decina di giorni

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