Segnali di crisi nella logistica della moda a Casale: oltre 40 licenziamenti nel deposito H&M, parte la trattativa

Una contrazione dei volumi alla base della procedura, via agli esodi incentivati

Sono 45 gli esuberi individuati nel magazzino della moda di Casale, collocato nella parte terminale della stecca logistica dell’ex Seliport tra Somaglia e Casale, lungo la provinciale Codognese. Il 29 settembre scorso è stata aperta una procedura di licenziamento collettivo per 45 dipendenti della società Alba Srl che si occupa della manodopera all’interno del deposito di H&M di Casale, dove lavorano 185 persone allo stoccaggio e alla movimentazione della merce del noto marchio di moda. La maggior parte dei lavoratori risiede nella Bassa lodigiana. Una contrazione dei volumi alla base della procedura, per cui è aperta una trattativa incanalata nella direzione di evitare licenziamenti forzati.

Per provare a gestire la riduzione di personale la società ha aperto all’uscita volontaria incentivata con un bonus economico. Per aderire a questa fase di esodo incentivato è stato stabilito l’inizio della prossima settimana. Quella successiva azienda e sindacati si incontreranno per fare il punto della situazione e valutare il risultato dell’adesione all’esodo volontario. Contemporaneamente l’azienda ha condiviso con i sindacati la necessità di riorganizzare le attività di magazzino. Da una parte il taglio del costo del lavoro attraverso la riduzione del personale e dall’altra la riorganizzazione delle attività sono finalizzate a migliorare la produttività del sito, anche per contenere la riduzione dei volumi.

«La trattativa è stata impostata per provare a risolvere la riduzione di personale senza dover far ricorso ai licenziamenti, e anche l’azienda ha fatto uno sforzo in questo senso – dice Gaetano Di Capua, segretario della Fit Cisl Pavia e Lodi -. C’è anche un profondo lavoro riorganizzativo da fare per mettere a regime al meglio il magazzino. Confidiamo che attraverso queste manovre si possa gestire la situazione e rilanciare l’attività del deposito». Sulla questione ha preferito invece non intervenire in questa fase delicata il segretario della Filt Cgil Gaetano Sciortino.

I sindacati hanno attivato anche una serie di canali per provare a verificare la disponibilità di una ricollocazione dei lavoratori in uscita, tema che però al momento non è entrato nella trattativa. La procedura si risolverà al più tardi entro 75 giorni dall’apertura (45 di fase sindacale e ulteriori 30 in sede regionale), dunque entro metà dicembre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA