Sali, il disperato appello della moglie

«Voglio solo che trovino chi lo ha ucciso». Queste le uniche chiare parole della mamma di Giovanni Sali, il carabiniere di quartiere ucciso la sera del 3 novembre in via Del Tempio a Lodi. Sabato pomeriggio a Turano, in occasione della tre giorni dedicata a Sali, è stata consegnata ai familiari una targa alla memoria del “gigante buono”, l’espressione con cui tutti amavano definire Giovanni, soprattutto i bambini. E proprio loro, i più piccoli, sabato hanno voluto liberare in aria tanti palloncini bianchi per raggiungere in cielo il loro amico carabiniere sotto gli occhi commossi dei familiari di Sali: mamma Maria, la sorella Elisabetta, l’ex moglie Nicoletta Caravaggio, da cui sono giunti il grazie più sincero agli organizzatori della manifestazione dedicata a Giovanni ma anche lo sfogo verso un omicidio su cui da mesi oramai è calato un silenzio assordante. «Questa manifestazione ci ha fatto piacere, davvero -, ha spiegato Nicoletta - anche se poi momenti come questi comportano un girare il dito nella piaga; tuttavia l’indifferenza sarebbe peggio». «Ancora peggio però è il silenzio calato su quanto accaduto quella sera - ha continuato -, non abbiamo più saputo nulla». «Proprio in questi giorni ho ripreso in mano un articolo di giornale di quei primi giorni dopo l’omicidio, in cui si diceva “arresto imminente” - ha proseguito -: siamo convinti che le forze dell’ordine stiano facendo il loro dovere e che le indagini non siano facili, ma questo silenzio ci sta ammazzando». Con un velo di rabbia, sempre unita a una compostezza ammirabile, Nicoletta Caravaggio ha concluso: «Dal giorno della morte di Giovanni, a Lodi ho evitato di andarci, solo per lavoro, qualche volta, ma ogni volta che mi è capitato di incrociare due carabinieri di quartiere insieme, ho provato un velo di rabbia». La sera dell’omicidio infatti, Sali si trovava in servizio da solo.

La tre giorni battezzata “Per non dimenticare” è stato promossa dal gruppo Nebbie del Drago, con il patrocinio dei Comuni di Turano, Cavenago e Castiglione d’Adda, Provincia di Lodi, città di Lodi, «il Cittadino», Sistema commercio e impresa, in collaborazione con le attività commerciali del Lodigiano e con Croce rossa, Vigili del fuoco e Protezione civile. Tante le autorità intervenute alla cerimonia: l’onorevole Guido Guidesi, il consigliere regionale Pietro Foroni, il vicesindaco di Turano Mario Pintaldi e i colleghi sindaci dei comuni aderenti all’iniziativa, oltre al capitano dei carabinieri Valeria Nestola e al commissario aggiunto della polizia locale Angelo Palmisano. «Ringrazio davvero i familiari di Giovanni Sali, perché senza il loro consenso e il loro appoggio, questa manifestazione non sarebbe stata possibile» ha dichiarato Rosita Lunati, referente del gruppo Nebbie del Drago. La tre giorni a Turano è stata per tanti anche l’occasione per ricordare i momenti passati con Giovanni, quando, in forza a Cavenago, presidiava a anche il territorio turanese, che lo ha ricordato e lo ricorderà con affetto per quella capacità di dialogare, di avere una parola buona, che davano sapore alla sua divisa e che oggi bruciano come sale su quella ferita aperta della sua tragica morte ancora impunita.

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