Rubano il semaforo e lo gettano nel fosso

È giallo sul semaforo mobile rubato a Secugnago nella notte tra venerdì e sabato e recuperato il mattino seguente dalla polizia locale e dal sindaco Mauro Salvalaglio in un fosso a Melegnanello. Per sollevarlo da terra e trasportarlo fin lì, i vandali devono essersi serviti di un furgone o un pick up, soltanto le due batterie infatti pesano una ventina di chili l’una e non sarebbe stato possibile portarlo via a braccia. Pur essendo montato in via Mazzini, a due passi dal palazzo municipale e in pieno centro a Secugnago, nessuno però si è accorto di nulla.

Le telecamere di videosorveglianza del comune di Turano potrebbero svelare il mistero: «Speriamo di risalire ai responsabili - osserva il primo cittadino Salvalaglio -, non riusciamo davvero a spiegarci il motivo di un atto del genere».

Il semaforo serviva a regolare il senso alternato in corrispondenza del cantiere dove sono in corso i lavori di costruzione di una serie di appartamenti. Ora è inutilizzabile. A ritrovarlo sono state sabato mattina alcune signore che facevano footing sulla strada per cascina Novella a Melegnanello, hanno notato lo strano aggeggio nell’acqua e avvisato la polizia locale di Secugnago.

Il vigile del Comune e il sindaco si sono quindi occupati di recuperare il semaforo, non senza fatica a dire il vero: chiesto aiuto alla polizia locale di Turano, è stato poi previsto l’intervento di un trattore, ma al suo arrivo sul posto si è capito subito che ci sarebbe stato da tribolare. Il mezzo infatti aveva semplicemente una catena agganciata al braccio meccanico e per estrarre le batterie dall’acqua il sindaco Salvalaglio non ha indugiato a discendere la riva.

Recuperata così la prima batteria, il vigile di Secugnago si è munito di un arpione e ha agganciato l’altra. Quindi la colonnina semaforica è stata imbragata con la catena e tirata su dal trattore. Ora il semaforo si trova nel magazzino comunale di Secugnago ma riutilizzarlo sarà praticamente impossibile.

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